Violenza sessuale di gruppo, in manette tre 20enni: uno è di San Marco in Lamis
Nella mattinata del 12 febbraio u.s., i Carabinieri della Stazione di San Giovanni Rotondo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre soggetti (due di San Giovanni Rotondo ed uno della vicina San Marco in Lamis), emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Sui tre giovani arrestati, poco più che ventenni, pendono gravi indizi di colpevolezza. Dovranno infatti rispondere di violenza sessuale di gruppo perpetrata nei confronti di una giovane donna del luogo, per fatti avvenuti nella tarda serata dello scorso 27 gennaio.
Alla luce della ricostruzione dei fatti emersa in fase di indagini, i tre giovani, dopo aver trascorso amichevolmente alcuni momenti insieme alla vittima, appena conosciuta, avrebbero abusato della stessa. In particolare, appena fuori dal locale, i tre ragazzi, ognuno con proprio ruolo, avrebbero tentano di convincere la vittima a salire a bordo dell’autovettura guidata da uno di essi. La donna, nel tentativo di sottrarsi, sarebbe stata spintonata, strattonata e palpeggiata, nonché sollevata di peso e caricata all’interno dell’autovettura. Nell’abitacolo sarebbero avvenute le violenze sessuali più gravi da parte di uno di essi alla presenza ovviamente degli altri due. Giunti in una zona buia e periferica, i tre giovani avrebbero fatto scendere la vittima dalla macchina e dopo averla minacciata e abusata nuovamente, la avrebbero percossa con calci e pugni.
Le tempestive indagini svolte dalla Procura della Repubblica e dai Carabinieri della locale Stazione a seguito della denuncia sporta dalla persona offesa consentivano di acquisire gravi indizi di colpevolezza (riconosciuti dal G.I.P.) a carico dei tre soggetti sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere.
Va precisato che la posizione delle persone arrestate è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse, sebbene siano state attinte da gravi indizi di colpevolezza in relazione ai reati per i quali si procede, non possono essere considerate colpevoli sino alla condanna definitiva.