Nota a cura di Alessio Villani (Fratelli d’Italia – San Marco in Lamis)
In queste ore dovremmo parlare di accoglienza, di futuro, di amore, dimostrare con l’esempio alle future generazioni che “la politica è la più alta forma di carità”, dove carità vuol dire amore per l’altro, a prescindere dalla religione professata, dalla propria cultura, dal colore della pelle, dalla lingua con cui ci si esprime.
Sarebbe così bello “uscire fuori dalla ghettizzata visione politica pregiudizievole”, che da qualche anno attanaglia la nostra comunità, per dare una risposta esaustiva alle nuove generazioni. Evidentemente non siamo capaci, non siamo pronti. E questo lo si capisce dai piccoli atteggiamenti.
Mentre il mondo intero è assillato dal pericoloso e temuto fenomeno di un terzo conflitto mondiale e tutte le comunità si stanno organizzando per fare la loro parte, a San Marco non siamo pronti nemmeno a far fronte a qualche millimetro di ghiaccio.
Ma cosa sta accadendo? Siamo veramente precipitati così in basso?
Eppure sulla carta abbiamo un “sistema di protezione civile” che gli altri comuni limitrofi ci invidiano e/o addirittura hanno emulato; per chi non lo sapesse siamo stati precursori nella storia del settore, non per visione politica, con l’istituzione dell’ufficio di protezione civile in seno al comando dei Vigili Urbani. Tanto è stato fatto nel passato, perfino con spedizioni umanitarie in Albania.
Oggi purtroppo non è più così, noi cittadini facciamo addirittura fatica a capire chi sia il referente delegato dall’amministrazione, cui poterci rivolgere per dialogare. Non vi è infatti un provvedimento amministrativo organizzatorio, si va avanti per inerzia in un momento molto delicato per la storia dell’umanità!
Nel terzo millennio, a San Marco, nostro malgrado, continuiamo ad assistere a spiacevoli situazioni che in nessun altro angolo più remoto del pianeta ove vi sia civiltà, si verificano da anni! Qualcosa evidentemente non funziona.
Il sindaco spieghi cosa sta avvenendo e soprattutto perché non ha inteso delegare, come successo in passato, qualcuno evidentemente più attento e capace a gestire il dialogo con il terzo settore.
Non serve una politica che rimanda le risposte. Basta con la vendita dei sogni. Servono visioni che siano lungimiranti e reali. Sammarco sta morendo!
