Da inizio 2022 ben 13 scosse: 5 a gennaio, 3 a febbraio e 5 a marzo. L’ultima martedì alle 6,36, epicentro Monte Sant’Angelo
di Francesco Trotta
Continua a tremare la terra sul Gargano: dall’inizio dell’anno è la tredicesima scossa, per fortuna tutte inferiori al terzo grado della scala Richter. L’ultima ieri, alle ore 6,36 del mattino, epicentro a 7 km da Monte Sant’Angelo (11 da Carpino e 13 da Cagnano Varano): un sisma di magnitudo 2.4 è stato registrato ad una profondità di 17 km con coordinate geografiche (lat, lon) 41.75, 15.893. La scossa tellurica è stata localizzata dalla sala sismica dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma. Ed è la seconda nelle ultime 24 ore, la prima è stata invece registrata intorno all’ora di pranzo di lunedì 21 marzo, con epicentro tra Lesina e Chieuti. Tra l’altro nella medesima zona sabato scorso 12 marzo si era verificata un’altra scossa. Nel corrente mese di marzo vi è stata una accelerata: venerdì 4 marzo, terremoto di magnitudo 2.1 a 7 chilometri da San Severo e San Paolo di Civitate. Mercoledì 2 marzo, terremoto di magnitudo 2.1 della scala Richter delle 14.11 con epicentro a tre chilometri da Foggia, a 15 da Ordona, Carapelle e Castelluccio dei Sauri. Ricapitolando registrate cinque scosse a marzo nei giorni 2, 4, 12, 21 e 22; tre a febbraio (nei giorni 28, 23 e 5) e cinque a gennaio (nei giorni 2, 4, 6, 17 e 26). Insomma dall’inizio del 2022 il Gargano trema. Gargano d’altronde considerata da sempre la zona più vulnerabile della Puglia. Negli annali risalta il famoso terremoto del 31 maggio 1646 con epicentro localizzato nella Foresta Umbra. Cinque i centri abitati più colpiti. Nell’ordine Vico del Gargano, Ischitella, Carpino, Monte Sant’Angelo e Vieste (si noti che all’epoca Mattinata era una semplice frazione rurale di Monte Sant’Angelo). La scossa principale (di magnitudo Richter 6.3) si verificò prima dell’alba, attorno alle ore 4:30, e fu seguita da altri eventi più o meno forti, mentre non pare che vi fossero state scosse premonitrici. Dal punto di vista geologico la regione Puglia è costituita essenzialmente da tre piattaforme carbonatiche: il Gargano, le Murge e il Salento che rappresentano l’avampaese apulo della catena appenninica meridionale. Questi rilievi sono caratterizzati da sistemi di faglie normali di differente età. Il promontorio del Gargano costituisce una parte di circa 1000 km2 della catena appenninica meridionale (avampaese apulo) e si distingue da quest’ultimo per le caratteristiche strutturali ad una diffusa deformazione fragile rappresentata da faglie trascorrenti e normali. Oltre a questi sistemi di faglie sono state anche riconosciute faglie trasversali rispetto ai principali allineamenti tettonici e alcune di queste faglie sono considerate importanti strutture sismogenetiche (vedi la faglia di Mattinata, di Rignano e delle Costarelle).