Nota a cura del consigliere comunale Angelo Cera (Evviva! Sammarco)
Oggi pomeriggio in consiglio comunale a San Marco in Lamis ho dato il mio punto di vista sulla questione del mercato settimanale. Noi consiglieri di opposizione vogliamo dare un contributo propositivo alla soluzione del problema del mercato settimanale. Ma, per farlo, è indispensabile, che, prima di tutto, si affronti la questione con spirito di onestà intellettuale, tenendo presente soprattutto l’aspetto della legalità e del rispetto dei fatti per quello che realmente sono, senza buttarla sempre in propaganda, che, di per sé, il più delle volte, significa negare l’evidenza e la verità.
Parto dall’invito, a chi ha responsabilità istituzionale in primo luogo, a non portare le questioni sempre a livello di tipo personale per far scadere il confronto a provocazioni offensive e diffamatorie. E’ per questo utile avere, dal Sindaco, delle semplici risposte a queste altrettanto semplici domande:
1. Il progetto in base al quale sono stati effettuati i lavori, con fondi regionali, presumo, stanziati per la sistemazione di un’area mercatale adiacente al campo sportivo, che cosa prevedeva in termini di posti da assegnare? Quanti posti erano previsti e come erano distribuiti nel progetto approvato?
2. Tale progetto di sistemazione di un’area mercatale è rispondente alle norme di legge? C’è un’asseverazione da parte di tecnici e istituzioni preposte (ASL, protezione civile, ecc.) circa la rispondenza alle leggi (sicurezza, servizi igienici, ecc.)?
3. Tale progetto è stato mai sottoposto al parere del Consiglio o commissioni comunali?
4. Le organizzazioni di categoria hanno mai visto tale progetto? Hanno mai dato un parere in merito?
5. L’ordinanza sindacale che dispone il trasferimento del mercato è intesa dal Sindaco veramente come urgente e indifferibile, e perciò limitata nel tempo fino ad ottobre, oppure è un espediente per trasferire il mercato definitivamente con un’ordinanza senza rispettare le procedure che uno spostamento definitivo richiederebbe?
6. Quindi, signor sindaco, il provvedimento è provvisorio o definitivo? Allo scadere dei termini, quando ad ottobre finiranno i lavori dell’acquedotto, si tornerà come prima?
7. se, invece, lo spostamento è definitivo, perché non dirlo chiaramente?
Dalle risposte che il Sindaco darà a queste domande, dipende principalmente come affrontare la questione. Diversamente, continueremo ad esprimere opinioni di propaganda inseguendo gli umori del momento e non troveremo mai una soluzione giusta ed il più possibile condivisa. Qui non si tratta di sposare la tesi di una parte o dell’altra, si tratta, prima di tutto, di applicare le leggi, di intendere l’istituzione comunale come strumento di legalità.
Ma il Comune non può pretendere l’osservanza di una ordinanza o di altri provvedimenti se un’ordinanza non dice la verità sulle reali intenzioni che si hanno e se i provvedimenti che si adottano non seguono le procedure di legge, come l’approvazione di regolamenti che chiunque, se li reputa illegittimi, deve poter impugnare nelle sedi opportune.
Se tu fai un’ordinanza che sostituisce tutti gli atti che prevede la legge per regolamentare un’area mercatale, tu togli agli interessati il loro diritto fondamentale di poter esprimere il proprio punto di vista e di impugnare, eventualmente, gli atti amministrativi ritenuti illegittimi. E questo non è giusto!
Gli ambulanti hanno sì il dovere di rispettare le disposizioni dell’autorità, ma hanno anche il diritto, da lavoratori, da cittadini della Repubblica Italiana e da persone con una loro dignità, di contestare, di fare osservazioni, dare suggerimenti e, persino, di impugnare gli atti che ritengono illegittimi. E non ci dobbiamo meravigliare per questo, ma dobbiamo cercare di evitarlo con il buon senso. Solo se ristabiliremo un clima di rispetto della legge e della dignità delle persone, riusciremo a trovare una soluzione. Senza queste premesse, non ci sono le condizioni per poter dare un contributo che, responsabilmente, già abbiamo tentato di dare. Chi vuole andare al muro contro muro lo fa.