Gargano: “Territorio. Sapere. Sapori”, un progetto per promuovere la cucina identitaria garganica
Coinvolti studenti, scuole alberghiere ed enti di formazione
di Francesco Trotta
Evase, all’insegna del successo e dell’ampia partecipazione, due (12 e 26 marzo) delle tre tappe in programma (l’ultima è il 9 aprile) del progetto dal titolo “Territorio. Sapere. Sapori” ideata dall’Accademia Rurale del Gusto di San Giovanni Rotondo allo scopo di accendere i riflettori sull’importanza e sull’uso delle erbe spontanee, dell’olio e del pane, capisaldi di una cucina fortemente identitaria del territorio garganico da promuovere incessantemente su scala regionale e nazionale.
“Sono ampiamente soddisfatto di queste prime due giornate ed auspico con la terza una chiusura in linea con le aspettative della vigilia” spiega il presidente dell’Accademia Rurale del Gusto Costanzo Dragano. Il progetto si inquadra nelle iniziative promosse e finanziate dalla Regione Puglia, Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio, nell’ambito dell’Avviso Pubblico “per il finanziamento di iniziative a valere sul Fondo speciale cultura e patrimonio culturale (art. 15 L.R. n. 40/2016 e ss.mm.ii.) per l’annualità 2021. E prevede workshop teorico/pratici di preparazione e degustazione, con approfondimento sui valori nutrizionali e polisensoriali rivolti sia ai turisti di prossimità sia ai “giovani neet” (not in education, employment or training) che, unitamente agli studenti delle scuole alberghiere e degli enti di formazione del territorio, rappresentano il target di riferimento dell’intero progetto.
Target su cui Dragano ripone speranze e aspettative per innestare innovazione e nuove idee imprenditoriali in campo enogastronomico. “Coinvolgere i rappresentanti del target appena menzionato è l’obiettivo primario del progetto nel suo complesso” sottolinea ancora il presidente Dragano. Operazione la cui riuscita è dovuta anche alla preziosa collaborazione dell’Hotel Corona (è partner del progetto), la quale sul Gargano è nota perché “propone cucina identitaria e territoriale”.
Dragano non fa mistero che “il nostro obiettivo primario è attivare sia gli studenti dell’istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Enrico Mattei” di Vieste (Fg), sia quelli dell’Ente di formazione Enac di Foggia, entrambe partner del progetto, unitamente agli altri fruitori, alle attività laboratoriali e alle visite guidate previste presso frantoi, forni, mulini del territorio e al Museo delle erbe spontanee di Teggiano, in provincia di Salerno”. Il fulcro su cui appunto ruota l’intero progetto è dunque la promozione della cosiddetta cucina identitaria garganica. Quest’ultima fortemente basata sui suoi favolosi ingredienti di nicchia è capace di alimentare e perpetuare (proiettandole nel mondo) “le estasi culinarie del Gargano”. Come? Dando lustro a quello che viene considerato, non a torto, un vero e proprio viaggio “onirico” nei sapori e nei gusti della cucina del Promontorio, capace come poche di deliziare il palato e il gusto di ogni avventore che visiti lo Sperone d’Italia.