Nota di Michele Augello, consigliere comunale di “Bene Comune”.
Nel mese di luglio 2020, la Regione Puglia ha pubblicato sul Burp l’avviso pubblico per l’implementazione e aggiornamento dei Piani di Protezione Civile con riferimento al rischio idraulico e idrogeologico, dandone comunicazione con notifica a tutti i Comuni della Regione Puglia. I termini di presentazione delle candidature erano fissati al 24 agosto 2020.
Quale è la motivazione di questa mancata candidatura!?
Aggiornare il Piano di Protezione Civile è un atto di responsabilità e di obbligo normativo verso la messa in sicurezza del territorio e di chi lo abita. Lo stesso piano è il supporto operativo al quale il Sindaco si riferisce per gestire l’emergenza col massimo livello di efficacia. Esso ha l’obbiettivo di garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita ” civile ” messo in crisi da una situazione che comporta gravi disagi fisici e psicologici.
È un documento in continuo aggiornamento, che deve tenere conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi.
Il Comune e il Sindaco hanno ben chiaro l’aspetto normativo:
- decreto legislativo n.1 / 2018 art. 18 ” Pianificazione di protezione civile”.
Come previsto dall’art. 12, i Comuni sono tenuti alla predisposizione dei piani comunali o di ambito, approvati con deliberazione consiliare, la quale disciplina, altresì, meccanismi e procedure per la revisione periodica e l’aggiornamento del piano, eventualmente rinviandoli ad atti del Sindaco, della Giunta o della competente struttura amministrativa, nonché le modalità di diffusione ai cittadini.
Anche il volontariato di protezione civile partecipa alla predisposizione ed attuazione di piani di protezione civile ed alle attività di previsione, prevenzione, gestione e superamento delle situazioni di emergenza (art. 32, comma 5, lett. b), così come possono partecipare alla pianificazione i cittadini, singoli e associati, anche mediante formazioni di natura professionale (art. 31, comma 1).
In coerenza con quanto stabilito dal decreto legislativo n. 267 del 18.08.2000 e successive modificazioni, l’art. 12 affida ai Sindaci il compito di provvedere, al verificarsi delle situazioni di emergenza, all’attivazione e alla direzione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare le emergenze, attuando quanto previsto dalla pianificazione di protezione civile.
Inoltre i Comuni sono tenuti ad organizzare attività di informazione alla popolazione sugli scenari di rischio, sulla pianificazione di protezione civile e sulle situazioni di pericolo determinate dai rischi naturali o derivanti dall’attività dell’uomo.
PROPOSTA
Il Piano deve diventare patrimonio di tutta la cittadinanza. Bisogna iniziare a ” ragionare in termini di prevenzione e non di emergenza”.
Ho sempre chiesto di aprire un percorso di partecipazione che vede coinvolti i cittadini che devono essere sempre più consapevoli e conoscere le buone pratiche di protezione civile, utili ad affrontare i rischi causati da questi fenomeni climatici, sempre più frequenti”.
San Marco in Lamis nell’ultimo decennio è una testimonianza diretta.
Metto a disposizione le mie conoscenze e le mie capacità, rispetto al tema protezione civile. Resto a disposizione del Sindaco per eventuale supporto. Accetterei anche una delega del settore protezione civile in ambito locale.
Allo stesso tempo invito la pubblica amministrazione e gli uffici competenti a confrontarsi con la Regione Puglia e, magari capire se ci sono possibilità (finestre) che possano darci acceso a finanziamenti per il rafforzamento della struttura comunale di protezione civile e gli stessi aggiornamenti al Piano Comunale di Protezione Civile.
Di seguito l’immagine che ritrae la copertina della relazione dell’ultimo aggiornamento del piano comunale di protezione civile riferito al periodo 2012 – 2014 – è quanto si legge al termine della nota a firma del consigliere comunale di “Bene Comune”, Michele Augello (nella foto-copertina).