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Videosorveglianza, Capitanata esclusa dai finanziamenti. Casanova: “Da Lamorgese solo passerelle”

“Lega già al lavoro con sottosegretario Molteni”

“È clamoroso che la provincia di Foggia, terra della <<Quarta mafia>>, risulti totalmente esclusa dai finanziamenti 2021 degli Interni per la videosorveglianza (eccezion fatta per Peschici). Eppure era stato proprio il ministro Lamorgese, costretta lo scorso gennaio a raggiungere in fretta Foggia all’indomani di una serie di bombe ed atti intimidatori, a sottolineare la rilevanza di questi sistemi elettronici per contrastare una delle mafie più aggressive d’Italia. “Le telecamere ad altra definizione sono fondamentali per questo l’attenzione è massima” ebbe a dire il ministro con riferimento, in particolare, ai progetti presentati dal Comune di Foggia e di San Severo, quest’ultimo teatro solo qualche giorno fa dell’ennesimo omicidio. Ciononostante, né Foggia né altri 35 comuni sono stati ammessi, da Cerignola a Manfredonia, passando per San Giovanni Rotondo, San Nicandro Garganico e molti altri. Ma ad essere esclusa, in generale, è l’intera Puglia che pure sconta numerose zone ad alta pericolosità. Ebbi già a dire in occasione di quel 17 gennaio che, senza atti concreti, sarebbe stato l’ennesimo profluvio di chiacchiere. Nient’altro che una passerella. Non mi sbagliavo. Ricordo che fu la Lega con Matteo Salvini ministro a volere con forza questa misura di controllo del territorio, per contrastare i fenomeni criminosi e coadiuvare le nostre forze investigative, caricate in queste zone di un compito gravoso che, nonostante tutto, portano avanti con abnegazione ed impegno. E di questo li ringrazio. Ma non si può da un lato elogiarli e, dall’altro, lasciarli soli a combattere, privandoli di strumenti fondamentali. E ancora, non si può considerare la sola repressione ai fini delle risorse. Va incardinato un ragionamento sulla prevenzione: ci sono tantissime realtà borderline, dove solo il lavoro dei sindaci e delle forze dell’ordine consente che non si deflagri in altro. La videosorveglianza qui avrebbe effetto deterrente e precauzionale. I criteri, dunque, andrebbero allargati per non essere costretti a giungere ogni volta al capezzale dei territori. Ho già sottoposto personalmente la problematica al nostro sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni, che si è immediatamente attivato. La Lega farà tutto ciò che è in proprio potere per intervenire sulla sicurezza di questa e di altre realtà”.

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