Nino Casiglio, memoria e identità di un territorio

di Raffaele Fino

Giovedi 12 maggio 2022, alle ore 17.30, nell’auditorium “Pasquale Soccio” della biblioteca comunale si parlerà di Nino Casiglio. L’evento è organizzato dalla Fondazione “Pasquale e Angelo Soccio” e dall’Associazione Qualesammarco, con il patrocinio gratuito dell’Amministrazione Comunale.

Dopo i saluti delle autorità presenti e di Claudio Lecci, presidente della fondazione, seguiranno gli interventi di:

Antonio Motta, Centro di Documentazione Leonardo Sciascia/ Archivio del Novecento, che recherà una sua testimonianza;

Raffaele Cera, già Preside del Liceo Classico “M. Tondi” di San Severo, che parlerà de “Il lato profetico in Nino Casiglio”;

Tonino Daniele, Magistrato onorario della Procura della Repubblica di Foggia, che tratterà del tema “A proposito di giustizia. Omaggio a Nino Casiglio”;

Antonio Rosario Daniele, Docente di letteratura contemporanea presso l’Università di Foggia, che illustrerà le sue “Note critiche su Il Conservatore di Nino Caiglio;

Pasquale Corsi, Docente in pensione dell’Università di Bari che chiuderà l’incontro con “La coscienza del “territorio” negli scritti di Nino Casiglio.

Nino Casiglio, educatore e scrittore, è stato grande uomo di cultura che ha trasportato la sua onestà intellettuale anche nell’impegno civile e politico. Fu sindaco socialista di San Severo per un breve periodo dal 1971 al 1972. Per comprenderne la tempra morale vogliamo qui ricordare un passo del suo discorso di insediamento a sindaco a proposito dei pubblici incarichi “che non sono un acquisto privato, destinato a durare il più a lungo possibile come un buon paio di scarpe, bensì un servizio che si assume a tempo determinato, nella previsione di ritornare semplici cittadini e di riassumere il ruolo di spettatori più che di attori, al di là di ogni tentazione di professionismo politico, del quale sono e intendo restare avversario e critico deciso.”

Dei sui numerosi scritti vogliamo qui ricordare i quattro romanzi: Il Conservatore (Firenze, Vallecchi, 1972), Acqua e sale, Milano, Rusconi, 1977) con cui vinse il Premio Napoli, La strada francesca (Milano, Rusconi, 1980), La dama forestiera (Milano, Rusconi, 1983). Quattro romanzi cha “vanno certamente al di là dei limiti provinciali e regionali…che potrebbero definirsi un polittico narrativo di sicuro taglio espressivo e di salda e valida riflessione filosofica su alcuni importanti aspetti della vita e della società meridionali, a partire dal lontano Seicento fino ai giorni nostri” (cfr. Giuseppe de Matteis, La Narrativa di Nino Casiglio, in Nino Casiglio. L’uomo, la vita, l’opera. Atti del Convegno di San Severo 14 novembre 1996, Ed. del Rosone, Foggia, 2000).

Si vuole ancora ricordare che di Acqua e sale fu curata un’edizione per le scuole a cura di Antonio Motta, mentre per il Gruppo Cittadella Est-San Marco in Lamis uscì La chiave smarrita e altri racconti (1987).

Chi ama i libri, chi “il libro è come un chicco di grano, chi “non c’è futuro senza memoria”, ecc. non può mancare.

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