San Marco in Lamis percepita dai suoi abitanti come una “città non legale”. È quanto emerso dalle risultanze del questionario (apri allegato) che Libera contro le Mafie ha somministrato via web in occasione del 5° anniversario dalla morte dei fratelli Luciani, vittime innocenti di mafia, trucidati nell’agguato al boss Mario Luciano Romito e al cognato Matteo De Palma, avvenuto il 9 agosto 2017 nei pressi della stazione dismessa del centro garganico.
“Il questionario – si legge nel report – ha consentito di raggiungere un elevato numero di soggetti (344, di cui il 68,3% ha dichiarato di essere residente o originario di San Marco in Lamis ed il restante 31,7% residente in altri comuni) che altrimenti sarebbe stato difficile intervistare in appena 7 giorni e rappresenta, pur con tutti i limiti di un form online, una risorsa utile per delineare la percezione della legalità nella nostra città e sulla nostra città”.
“I dati, elaborati e filtrati anche sulla base della residenza e dell’età, offrono spunti interessanti per l’azione futura del Presidio e per la riflessione dell’intera comunità civile. Si delineano di seguito alcuni aspetti: La città di San Marco in Lamis non è percepita come una “città legale” sia dai suoi cittadini che da chi abita fuori; la comunità civile ha una chiara percezione di alcuni dei problemi che impediscono alla legalità di “fiorire”, sebbene manchi una piena consapevolezza dell’importanza di azioni incisive di educazione e formazione; i giovani hanno evidenziato come problema cardine per la legalità la mancanza di dialogo tra cittadini ed istituzioni, segno che bisogna lavorare su questo aspetto, per restituire alle giovani generazioni la piena consapevolezza dell’appartenenza alla comunità civile; la conoscenza del territorio è scarsa, poiché più della metà degli intervistati (addirittura l’85% nel caso dei giovani) ha dichiarato di non conoscere episodi positivi di contrasto alle mafie nella provincia di Foggia. I punti delineati – evidenziano dal Presidio di Libera “Luigi e Aurelio Luciani” di San Marco in Lamis – sono “conclusioni che non concludono”, perché tracciano un work in progress per l’azione congiunta di tutti gli attori della nostra città”. (fonte: Capitanatapress.it)