Ciampolillo: “Diritto alle cure negato, i cittadini chiederanno il rimborso quando costretti a pagare”. Campagna di informazione e di azione in tutta la Puglia, in 8 comuni e 11 date in Capitanata. Eventi a San Nicandro, Manfredonia, Cerignola, S.Giovanni, San Severo, Orsara, Lucera e Foggia
Comincerà da San Nicandro Garganico, domenica 2 ottobre, la campagna “Liste di attesa: non se ne può più”. Si tratta della mobilitazione dello SPI, il Sindacato Pensionati della Cgil, che in provincia di Foggia prevede 11 iniziative pubbliche, in piazza e davanti ai CUP (Centro Unico Prenotazioni) di 8 comuni: dopo San Nicandro, infatti, ci saranno presidi e volantinaggi a Manfredonia (5 ottobre), Cerignola (6 e 7 ottobre), San Giovanni Rotondo (10 ottobre), San Severo (11 ottobre), Orsara di Puglia (12 ottobre), Lucera (13 ottobre) e Foggia (14-19-20 ottobre).
Ci sono visite specialistiche e ambulatoriali che vanno svolto entro 72 ore dalla prescrizione, altre in cui viene indicato un termine di 10, 20 o 60 giorni. Sono termini e tempi previsti dalla legge. Se non vengono rispettati, si è evidentemente di fronte a una inadempienza illegittima e lesiva del diritto alla salute dei cittadini, soprattutto di quelli più anziani e dei meno abbienti che non possono permettersi le prestazioni a pagamento. Si tratta di visite specialistiche e prestazioni ambulatoriali fondamentali per lo stato di salute della persona a cui sono state prescritte.
“Con i rincari delle bollette energetiche e di ogni genere di consumo”, ha aggiunto Ciampolillo, “sempre più anziani e persone meno abbienti stanno rinunciando alle cure per gravi problemi economici. “In provincia di Foggia, con la pandemia, per moltissimi pensionati si è acuita una situazione di estrema difficoltà e disagio. Il diritto alle cure è sancito costituzionalmente. Le liste d’attesa infinite rappresentano una palese violazione di quel diritto”.