Dissesto idrogeologico, la Regione Puglia spende solo il 30% dei fondi assegnati
A denunciarlo in una nota congiunta è il gruppo regionale di Fratelli d’Italia composto dal capogruppo Francesco Ventola e dai consiglieri regionali Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro
“In apertura del Consiglio regionale oggi (ieri, ndr) abbiamo commemorato le vittime della frana di Ischia e tutti ci siamo stretti a tutta la comunità di Casamicciola. E abbiamo fatto bene, ma nella stessa seduta al primo punto la maggioranza di centrosinistra ha approvato un rendiconto 2021 che attesta che di 13 milioni di euro assegnati alla nostra Regione per la progettazione finalizzata alla messa in sicurezza del territorio, soprattutto quello a rischio idrogeologico, ha impegnato solo il 30%. Eppure ci sono zone della Puglia dove fenomeni come quelli accaduti a Ischia si sono verificati, tant’è che la Puglia figura fra le regioni più a rischio. E allora ricordiamo pure i morti di Ischia, ma perché il presidente Emiliano e la sua giunta, nel 2021 hanno previsto risorse insufficienti per la pulizia dei canali, le sponde dei fiumi, il sottobosco che in casi di avversità climatiche possono causare disastri e vittime?
Ma a ben guardare il bilancio 2021 l’incapacità di spendere i fondi europei e nazionali che sono assegnati alla Puglia è endemica: ci si vanta di aver speso l’85% dei fondi FERS e FSE, ma poi si dimentica di dire che dell’importo originario, 7 miliardi di euro, per il Covid alla Puglia il Governo Conte ne ha scippati 2,5, per cui quell’85% è poco più del 50% su fondi che riguardano una programmazione 2014-2021. Va peggio con il POC dove di 2,7 milioni di euro, lo scorso anno, sono stati impegnati solo l’8,9%. Se poi passiamo dall’impegno alla spesa sui FSC siamo a un avanzamento pari a ZERO. Mentre per i fondi in agricoltura, il PSR, nonostante tutti gli sforzi compiuti dall’assessore Pentassuglia, non si riesce a recuperare il gap causato dagli anni nei quali assessore era il presidente Emiliano per cui abbiamo su fondi in scadenza (2014-2020) una spesa certifica del 46%.
Oggi a Roma è stato presentato il Rapporto Svimez 2022 che certifica un divario fra Nord e Sud… e non c’è a meravigliarsi se non si è in grado di impegnare e spendere le ingenti risorse che vengono assegnate. E allora a cosa serve gridare al lupo per l’Autonomia differenziata o chiedere più soldi se non si riescono a spendere quelle che abbiamo?”