San Marco in Lamis, il Comune non è uscito dal dissesto: lo conferma il Consiglio Comunale
Debiti ancora senza copertura per oltre 3 milioni di euro
di Giuseppe SOCCIO
Al contrario delle “contraddittorie” argomentazioni addotte durante la seduta del Consiglio Comunale del 27 ottobre, la deliberazione n. 67 (vedi allegato) adottata nella stessa seduta, conferma che il Comune deve ancora reperire € 3.203.186,82 per pagare tutti i debiti. Questo, almeno, è quello che si capisce facendo dei semplicissimi conti con i soli dati contenuti nella delibera (senza considerare altro, che pure andrebbe considerato).
Attualmente ci sono € 2.961.524,43 rinvenienti dall’accantonamento dell’OSL. Questa è la somma di cui dispone il Comune per pagare i debiti non pagati dall’OSL, senza ricorrere al bilancio corrente o a mutui.
I debiti non ancora definiti sono:
€ 4.059.211,805 (€ 3.334.093,83 presuntivi per espropri + 50% del credito accertato per il quale è stata rifiutata la transazione, € 725.117,975), a cui bisogna aggiungere € 2.105.499,445 (50% dei fondi distratti dei servizi sociali, completamente ignorati nella delibera), per un totale di € 6.164.711,245.
Se la matematica non è un’opinione, come si dice, dalla delibera si capisce che € 3.203.186,815 (6.164.711,245 – 2.961.524,43) sono senza copertura finanziaria, il che in termini volgari significa che sono debiti per i quali occorre trovare i soldi, ammesso che i creditori accettino, dopo averla rifiutata, la transazione.
Tale somma potrebbe ridursi, ma il Consiglio Comunale non indica alcuna strada valida da percorrere, se non affidarsi al buon cuore dei creditori (e sicuramente non vi sono motivi per pensare che i funzionari incaricati delle transazioni abbiano un qualche mandato occulto tale far intravedere offerte e vantaggi di qualsiasi genere a fronte dell’accettazione di una transazione già rifiutata o alla diminuzione delle pretese creditorie) e alla speranza che qualche causa vada bene per il Comune, senza, peraltro, dire esplicitamente quali siano i procedimenti giudiziari in corso per espropri e in quale fase si trovino (e non si capisce perché nessuno ne ha parlato).
Del debito di € 4.210.998,89 nei confronti dell’Ambito di Zona (e, quindi, nei confronti dei bisognosi dei comuni di Rignano, San Giovanni e San Nicandro, oltre che di San Marco), come accennato, non si fa parola, anche se si sa benissimo che il Sindaco, sia come capo dell’amministrazione di San Marco che come componente dell’Ambito, ha rifiutato la transazione proposta dall’OSL (il che non sembra coerente, visto che la Giunta Comunale ha dato il proprio assenso alla procedura semplificata, che esclude il pagamento del 100%) e, pertanto, ora anche il Comune rientra tra i creditori che devono essere interpellati dagli uffici per riproporre la transazione (o no?).
E, se a quei fondi non si può (e non si deve perché, oltretutto, sono destinati ai bisognosi) rinunciare, il Comune deve fare causa a sé stesso per avere un titolo esecutivo?
Infine, un’altra domanda: al di là dei tecnicismi, è chiaro che il Comune si trova in uno stato di disavanzo e, allora, le spese non espressamente previste per legge, come l’aumento delle indennità agli amministratori o contributi/benefici vari per feste e manifestazioni sono legittime, oltre che opportune, atteso quanto prescritto dall’art. 188 1quater del TUEL?
Si ha tutta l’impressione che siamo nella stessa situazione del 2009, quando un ispettore ministeriale rilevava dati inattendibili che hanno portato al dissesto.
Forse, per onestà, è arrivata l’ora di dire, con chiarezza e senza inutili furbizie, tutta la verità ai cittadini da parte di chi ha chiesto ed ottenuto i loro voti.
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