San Marco in Lamis, Via Francigena: un’occasione da non perdere
Sono passati quasi vent’anni da quando la Via Francigena del Sud è stata “scoperta” dagli amministratori dei vari enti. Prima, molti di essi non non ne avevano mai sentito parlare. Una volta “scoperta” sono fioriti gli itinerari, le diramazioni, la corsa all’inclusione di tracciati non sempre supportati da idonea documentazione storica così come raccomandato dal Consiglio d’Europa. Molti di questi tratti non vedevano un pellegrino da anni.
Invece noi, a San Marco per tutto l’anno, e in particolare in alcuni mesi, assistevamo (ed assistiamo) al passaggio dei “romei”, cioè dei pellegrini che si recavano (e si recano) a Monte Sant’Angelo, alla Grotta dell’Arcangelo Michele. Me li ricordo quando, negli anni cinquanta, arrivavano cantando e pregando, “sop li puzzera ” e si fermavano per un piccolo ristoro nelle cantine che lì c’erano numerose, dopo essersi prima fermati nella chiesa dell’Addolorata.
Il mio ricordo, come quelli di tanti altri, va indietro fino agli anni cinquanta. Ma con le fonti storiche posso risalire, passo dopo passo, indientro nel tempo fino al 1030 quando incontro il Sigillum del protospatario Bicciano conferito all’abate Pietro del monastero di San Giovanni in Lamis, datato 1030, dove si fa riferimento alla “stratamquae dicitur francesca ubisubti magni lapides” sotto Monte Calvo e alla “stradamfrancescam” nella zona di Stignano. E’ una delle poche testimonianze di stada Francesca di tutto il Sud Italia. E questa denominazione riguarda la nostra strada. Inoltre se la via, già nel 1030, aveva preso questa denominazione significa che i pellegrini “franceschi” la percorrevano da tempo. Presumibilmente, anzi sicuramente, dall’apparizione dell’Arcangelo Michele.
Una via, quindi, percorsa dai pellegrini da 1500 anni, che si snodava ( e si snoda, perché i pellegrini non l’hanno mai abbandonata) lungo il fondovalle. Una via che ha lasciato molte testimonianza . Una via che da Stignano passava per il centro di San Marco risaliva al convento di San Matteo proseguiva per san Giovanni e arrivava a Monte. Ora questa via è stata di fatto cancellata e stravolta soprattutto per quanto riguarda San Marco. Non passa più per il centro abitato, ma corre lungo le Cime. Il danno prodotto è notevole dal punto di vista dell’identità di un luogo e della conservazione della memoria. (Apro una parentesi. Non c’è convegno, non c’è libro, non c’è dibattito in cui a San Marco non si faccia ricorso alla conservazione della memoria e poi ci si dimentica del grande scippo di memoria che abbiamo subito con il tracciato approvato dalla regione Puglia.)
Ma il danno , in prospettiva è anche economico.in quanto gli interventi di valorizzazione, sotto tutti i punti di vista, ci lambiranno. Facciamo ancora in tempo a chiedere una modifica del tracciato che rispetti la verità storica. E’ per questo che, a nome del Coordinamento per la Via Francigena, giovedi 1 dicembre 2022, alle ore 17,30 presso la Fondazione “Angelo e Pasquale Soccio”, situata presso la biblioteca comunale, avrà luogo un incontro per fare il punto della situazione, per passare altre informazioni, per le iniziative da intraprende.
L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza, a quanti amano questa nostra terra, senza preconcetti di sorta, qualsiasi sia il ruolo che ricoprono nelle istituzioni e nella società civile. E’ per questo che non ci sono inviti personalizzati. Passate parola. Fate girare la notizia. Partecipate.
Per il coordinamento cittadino
per la Via Francigena
Raffaele Fino