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“Shadows”, il debutto degli Expiatoria

Con una copertina che non lascia dubbi sulla natura del loro suono (scatto cimiteriale di Luca Pucci), gli EXPIATORIA di Genova pubblicano per la Black Widow, la nota etichetta d’indirizzo Metal/Prog di Genova, il loro primo album dal titolo “Shadows“. Un album dalle potenzialità apocalittiche.

di Luigi CIAVARELLA

La formazione, nonostante sia presente sulla scena sin dal 1987, vi approda soltanto adesso alla produzione/realizzazione di un album. Il suono dell’opera (uscito sia in CD che in vinile agli inizi di novembre) è dominato da quelle sonorità tipiche del Doom, con venature Progressive/Dark (che trae origini storiche dai Black Sabbath e aggiornato dai Candlemass nei primi anni ottanta); un suono lento, potente e cadenzato, ma ricco di intrecci strumentali e vocali che lo rendono forte e suggestivo sotto molti aspetti.

Un esordio rassicurante che ci lascia oltremodo stupefatti sia per gli incredibili intrecci sonori che produce tanto per il fascino ipnotico che riesce ad evocare, attraverso l’uso particolare della voce di David Krieg (che è anche l’autore dei testi, misteriosi e angoscianti come si conviene in questi casi) ma sopratutto dal suono espresso dal resto della formazione, tutti ottimi musicisti a cominciare dalle chitarre di Massimo Malachina e Edoardo Napoli, dal basso di GB Malachina e dalla batteria di Massimo Messina. A ciò bisogna aggiungere il contributo fattivo di alcuni importanti musicisti che vi partecipano alle sessions, che rsi nutrono di questa scena, a partire da Diego Banchero, leader de Il Segno del Comando, che presta il suo basso nel brano The Asylum Of The Damned; a Raffaella Cangero, vocalist del gruppo campano La Janara, presente in Ombra (che richiama anche Tenebra parte II, dal loro album eponimo), Freddy Delirio, tastierista degli storici Death SS (che introduce con un suono d’organo da brividi il brano Seven Chairs And A Portrait) e il flauto di Edmondo Romano.

Da When Darkness Falls, la traccia iniziale, a Krieg (My Last Song), ultimo, passando per i brani citati sopra, Shadows mette in circolo un suono fresco e penetrante, che affascina e seduce, in grado di  competere con la grande scena del Doom nazionale ed europeo.

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