“Natale d’auuanne”, la poesia di Antonio Villani per il nostro difficile Natale
“Vurruja sentì zampògne/e nnò spare de cannune”
di Luigi CIAVARELLA
Anche quest’anno arriva Natale e come tutti gli anni di questi periodi, è tempo di bilanci, di riflessioni e di nuove promesse. Ma è soprattutto un momento di speranza di pace perché è questo il primo Natale di guerra, in nazioni lontane dal nostro confine ma vicine ai nostri pensieri e ai nostri cuori come non mai per la grande tragedia che si sta consumando in terra d’Ucraina.
Una terra devastata dall’orrore (pecché lu cannòne ntròna/e lla gente sta mpajura) che mai avremmo immaginato di dover raccontare. La speranza, dice il poeta, vvò sentì li zampògne/e nnò missele da missele da ncèle, laddove il tuono del cannone, per dirla alla Guccini, deve cessare per dare spazio al suono della zampogna, simbolo di pace.
Ma Antonio Villani auspica un Natale solidale, che trovi la pace, la fratellanza. Ideali che l’umanità sembra aver smarrito e che dovrebbe ritrovare, almeno in questo periodo speciale dell’anno nel segno della Natività.
AUGURIAMO A TUTTI I NOSTRI LETTORI E FAMIGLIE UN SERENO E SANTO NATALE.