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Disagi a San Marco in Lamis per la neve: i cittadini protestano contro l’amministrazione

Ampiamente prevista e puntuale come le tasse è arrivata la neve, ed ecco subito le prime polemiche. A San Marco in Lamis l’amministrazione – evidentemente – non aveva visto l’allerta meteo, tant’è che dopo l’arrivo della dama bianca è scoppiato il parapiglia. Scuole chiuse all’ultimo momento e nessuno spazzaneve comunale all’opera hanno scatenato commenti al vetriolo, specialmente da parte dei residenti delle zone più alte del paese (nella foto copertina la strada che collega la S.S. 272 a Via Achille Grandi). «Per carità, tutto bello, ma di quello che dovrebbe fare l’amministrazione comunale ne vogliamo parlare?»

Ne parlano sui social network i cittadini inferociti: «Ma finiamola con questa pagliacciata di chiudere le scuole per un po’ di neve. Non aggiungo altro altrimenti potrei offendere qualche illustre cittadino», scrive Antonio G. «È una vergogna! – incalza Anna T. – Avvisare mezz’ora prima dell’apertura! Chi vive a Borgo Celano è già in paese e adesso è al freddo in mezzo alla strada!!!!Vergognatevi!!!». «Uno spalaneve in questo paese non esiste??? Come sono usati i soldi delle nostre tasse?», si chiedono giustamente Angelamaria G. e Michela S. «Da noi fino alle 12:30 non è passato nessuno, io che dovevo andare a lavorare sono scesa a piedi con il rischio di cadere!!!!È’ vero che molta gente non rispetta le regole, però non è nemmeno giusto che parte del paese sia abbandonato a se stesso!!!!», protesta Antonella S.

Diversa la situazione nella parte più bassa della città e lungo la SS 272 Monte Sant’Angelo – San Severo (strada che attraversa anche il centro abitato) grazie al continuo passaggio dei mezzi spazzaneve e spargisale dell’ANAS. Intanto, le arterie di collegamento con i centri vicini restano percorribili solo con catene o pneumatici da neve.

LA SITUAZIONE MIGLIORA NEL POMERIGGIO (aggiornamento)

Disagi, quelli patiti dalla popolazione, alleviati come al solito grazie all’instancabile opera delle associazioni di volontariato del posto, impegnate fino a tarda sera a spargere il sale nelle zone più a rischio dell’abitato. È il caso, ad esempio, dell’associazione di Protezione Civile Arcobaleno che, ieri sui social, ha trovato anche il tempo di scusarsi con i residenti per le evidenti difficoltà messe in luce dalla macchina organizzativa comunale: «Siamo profondamente dispiaciuti, ma manchiamo di un coordinamento che parta dall’ente locale, (amministrazione comunale)… E lavoriamo con le sole forze a nostra disposizione (braccia e volontà)… Poiché non sappiamo che fine hanno fatto i responsabili della protezione civile locale, da molti mesi… cercheremo di portare aiuto anche lì !!!», ha scritto l’associazione a commento di alcune foto che li ritraggono mentre, con il solo olio di gomito ed a bordo del fuoristrada in dotazione, gettano il sale lungo i saliscendi di Via Carlo Cattaneo.

L’appunto, però, non è piaciuto – evidentemente – al primo cittadino di San Marco in Lamis Michele Merla (sempre più allergico alle critiche) che invece di ringraziare si è lasciato andare in un commento shock nei confronti dei volontari: «Perché esiste ancora l’associazione di protezione civile Arcobaleno a San Marco in Lamis?? Non c’è ne siamo accorti negli ultimi anni!!», ha risposto – in maniera poco istituzionale – il primo cittadino.  

 

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