Gargano (gastronomico) sugli scudi. Lo chef punta alla terza stella Michelin ad Amburgo con il suo lanciatissimo ristorante “Bianc”
di Francesco TROTTA
“Due stelle Michelin nel 2019 e 2020, nel 2021 premio “Mattinatese dell’anno”, nel 2022 un libro “Simple & sexy” (semplice e bello) e “per il 2023 la terza stella”. E’ il riassunto del percorso degli ultimi tre anni -con annesso nuovo traguardo finale- compiuto da Matteo Ferrantino, lo chef mattinatese pluristellato che esporta la cucina garganica nel mondo attraverso il suo rinomato ristorante Bianc di Amburgo (figura tra i primi 10 chef della cucina tedesca). La terza stella Michelin è il nuovo traguardo che il 43enne chef mattinatese (classe 1979) si è dato per quest’anno allo scopo di continuare a risplendere nel luccicante firmamento mondiale dei cuochi più acclamati. Ma prima ha pensato bene di presentare all’universo mondo la scorsa settimana ad Amburgo in Germania (dove ormai è un volto noto della Tv tedesca grazie alle numerose partecipazioni in programmi gastronomici (una sorta di Canavacciuolo tedesco in salsa Master chef germanica) il “suo” libro dal promettente titolo “Simple & Sexy”: tradotto “semplice e bello”. “Rispecchia la mia filosofia di vita ed è anche quella che ispira il mio lavoro quotidiano” rivela. “Il libro – “dentro vi è tutta la mia vita” – è anche un ricettario poiché contiene ben oltre 100 ricette di cucina internazionale da lui elaborate, all’interno del quale a fare la parte del leone, manco a dirlo, è il suo amato Gargano con i suoi prelibati e tradizionali piatti come la arcinota bruschetta e la leggendaria “orecchiette e cime di rape”.
Matteo Ferrantino, come lui stesso afferma, “è nato cuoco”. Precoce, è già in pista ad 11 anni come aiutante pizzaiolo in un ristorante di Mattinata, così piccolo da non riuscire quasi a raggiungere il piano di lavoro. Poi frequenta l’Istituto Alberghiero di Vieste ed una volta raggiunta la maggiore età, emigra, spicca il volo.
Il suo primo approdo è in Spagna, più precisamente a Maiorca, luogo in cui conosce lo chef Roland Trettl e successivamente il suo mentore Eckart Witzigmann; da questo importantissimo momento passione e filosofia si uniscono per dare una spinta decisiva a Matteo. Dopo Maiorca, i due si trasferiscono a Salisburgo, in Austria, nella magica location del ristorante Hangar 7, trascorrendo un periodo di collaborazione durato più di 7 anni, durante il quale lo chef garganico matura conoscenze e nozioni fondamentali per la sua formazione, assorbe il meglio che c’è da quel mondo culinario di alto livello, sperimenta stimoli e sensazioni inedite che accrescono il suo livello di conoscenza e cultura gastronomica, un corollario di saperi e sapori che trasferisce nelle sue ricette, sempre più all’avanguardia. Inizia per lui un periodo di esperienze e collaborazioni con grandi chef che lo porterà in tutta Europa, fino a Tokyo, Città del Messico, Maldive, Cile e California alla scoperta di alimenti e metodi che esaltino i sapori e stimolino la fantasia e il gusto.
Nel suo incessante peregrinare alla ricerca di nuove sfide e obiettivi è poi la volta del Portogallo, Vila Joya, Algarve, altra tappa fondamentale della sua luminosa carriera: lo chef conosce un altro grande maestro di cucina che lo aiuterà molto ad arricchire il suo già robusto bagaglio culinario: Dieter Koschina. Matteo con lui lavora per ben 10 anni, ricevendo le prime 2 stelle Michelin e altri riconoscimenti, come nel 2012 quando il ristorante in cui lavoravano si classificò al 22° posto nella speciale classifica “The Best Restaurant in the World” ovvero quella dei migliori ristoranti del mondo.
Il suo sogno inizia a concretizzarsi nel 2016 quando si trasferisce ad Amburgo con l’obiettivo di aprire un proprio ristorante, totalmente ispirato alla sua terra, luogo in cui ha imparato a riconoscere, lavorare e valorizzare le materie prime che vi si producono. Prima di poter aprire al pubblico, però, ci sono voluti diversi mesi di studio, progettazione e realizzazione del locale, in pieno stile mediterraneo, con una forte impronta mattinatese. Nel 2017 dopo tanti sforzi il sogno diventa realtà: nasce (apre) Bianc. Il nome del ristorante, conferito appositamente in dialetto, è dedicato al suo Paese, Mattinata, appunto la “Farfalla Bianca” del Gargano. Nel giro di soli 3 anni dall’apertura ottiene già 2 stelle Michelin. Nel 2023 punta alla terza. Ovviamente il tifo dello Sperone d’Italia sarà tutto per lui.