San Marco in Lamis, lettore: «No intitolazione piazza al milite ignoto»

Riceviamo e pubblichiamo

Ho appreso, tardi ahimè, dalla cronaca locale la notizia che a breve ci sarà l’intitolazione della piazza al milite ignoto e l’inaugurazione del monumento ai caduti.

Questa notizia mi rattrista non poco e per diversi motivi.

In primis la totale assenza di un dibattito pubblico o perlomeno di una minima discussione sull’intitolazione di un’area centrale, uno spazio pubblico, collettivo, ritrovo di tanti  ragazzi e famiglie, prossima ad alcuni istituti scolastici. Insomma si decide di intitolare una piazza e non si coinvolge nessuno, quasi fosse un luogo alieno, anzi un non luogo, un posto di passaggio…dove si prende un pullman per andare via.  Forse questo denota l’assenza di qualsiasi visione sulla nostra comunità e purtroppo, a questo, ci siamo tutti un po’ abituati.

Ma tralasciando gli aspetti di metodo, pur nella loro triste evidenza, preoccupa la sostanza.

In un momento in cui le guerre sono tornate nella loro drammatica attualità a condizionare la nostra vita quotidiana invece di intitolare una piazza ad esperienze tese alla pace, alla non-violenza, ai gesti caritatevoli ecc… si decide di intitolare una piazza ai caduti. Nessuna riflessione sulla gravità di quelle scelte che hanno portato lutti, fame, disperazione, povertà…Non si trova il coraggio di raccogliere quello che la storia ci ha tragicamente insegnato sull’inutilità di ogni guerra.

Allora, per farla breve visto che la discussione sarebbe lunga e non adatta ad un breve post, vorrei ricordare quella frase che anni fa un giovane sammarchese, con i sandali e con la barba, ebbe il coraggio scrivere in una nota via del paese: Si vis pacem para pacem evidentemente sovvertendone il paradigma originario.

La pace, non solo quella fra le nazioni, si costruisce giorno per giorno ed è fatta di fatti concreti ma anche di gesti simbolici che possano contribuire a suscitare una riflessione fra la popolazione. Abbiamo tanti esempi a cui riferire le nostre vie e le nostre piazze basta fermarsi un attimo.

Caro Sindaco e caro/a Presidente del Consiglio Comunale, vi chiedo di soprassedere su questa scelta.

Anche oggi se vogliamo essere costruttori di pace cominciamo col dargli un nome, un indirizzo e forse saremo anche più orgogliosi della nostra cittadina.

Lettera firmata

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