Mai tanti soldi al Comune. Mai tanta mancanza (e confusione) di idee
Il 20 aprile si è tenuta una seduta del Consiglio Comunale e, tra gli argomenti all’O.d.G., ve n’era uno che meritava particolare attenzione e che va segnalato ai cittadini.
Si tratta del Documento Unico di Programmazione, un documento (di ben 247 pagine – vedi allegato), cioè, che indica concretamente quali sono gli interventi programmati dal Comune per gli anni 2023 – 2024- 2025 e quali sono i soldi disponibili. In altri termini, si tratta di uno di quegli atti che dovrebbero suscitare l’interesse di tutti i cittadini, ad iniziare dai consiglieri comunali, e dei partiti politici, i quali avrebbero dovuto acquisire, e questo avviene in tutti i comuni “democratici”, un po’ di pareri, prima di approvarlo o meno, in pubblici dibattiti, da parte della cosiddetta società civile (che a San Marco sembra essere stata cancellata dall’arroganza di potere e dalla inesistenza di un benché minimo senso del dovere di rappresentanza, per cui, dopo aver preso i voti dei cittadini con promesse roboanti e altisonanti impegni, tutto sembra una faccenda privata di chi al momento fa parte del gioco amministrativo, salvo approvare ipocriti provvedimenti che inneggiano alla trasparenza e alla partecipazione, come l’adesione ad Avviso Pubblico – delibera e codice allegati).
Il DUP, come accennato, è lungo e complesso (anche se in buona parte è un copia-incolla), ed è difficile riassumere tutte le incongruenze in esso contenute, ad iniziare da una descrizione della situazione socio-economica della nostra cittadina che, a voler essere benevoli, è si può dire “superficiale”.
Tuttavia, un fatto appare chiaro ed evidente: il Comune di San Marco, mai come in questo periodo, ha avuto la possibilità di disporre di tanti finanziamenti (sia quelli ottenuti con semplici e burocratiche richieste sia quelli persi per mancanza di progetti).
Ma, basta un solo esempio per capire che, a dispetto di questi ingenti mezzi finanziari, siamo di fronte ad una totale mancanza di un “progetto per San Marco”: prendiamo, solo per semplificare, il cosiddetto PNRR (i fondi europei su cui l’intero Paese sta puntando per una ripresa della crescita e dello sviluppo).
Basta andare sul sito del Comune e nella home vi è un banner ben evidenziato a proposito. Ma, quando lo si apre e si scorrono le varie voci, la delusione diventa angosciante per la totale assenza di idee e proposte che puntino non dico allo sviluppo, ma almeno a fermare il declino galoppante: si tratta di ordinaria amministrazione di manutenzione e di scelte (vedi costruzione di due asili nido) che si riveleranno solo uno spreco, oltretutto senza alcun nesso con altri finanziamenti, mentre mancano del tutto “missioni” importanti come quelle che riguardano la cultura, il turismo, le imprese, l’agricoltura e tutte quelle che implicano crescita e sviluppo territoriale in senso lato (e qualcosa bisognerebbe dire anche sul rischio di spreco che corriamo con le “Vetrine del Gargano”).
Ma a parte le mancanze, anche le “missioni” presenti denotano una evidente deficienza di qualsiasi seria volontà e capacità di programmazione.
Prendiamo, ad esempio, la programmazione degli edifici e delle istituzioni scolastiche: è un evidente esempio di questa improvvisazione. A pag. 30 del DUP (vedi allegato) è riportata la situazione della popolazione “ufficiale” al 2021. Vi è un saldo naturale (differenza tra nati e deceduti) di -50 ed un saldo migratorio di -69, mentre la popolazione da 0 a 14 anni è di 1646. Non hanno nemmeno disaggregato questi dati per confrontali con l’attuale, e reale, situazione che vede, all’incirca, 290 gli alunni di scuola dell’infanzia, 520 della primaria e 370 della media.
Ora, dati alla mano, si fa presto a calcolare il fabbisogno di aule e di edifici scolastici, che attualmente sono già in eccesso rispetto a quella popolazione, se consideriamo che il Balilla presto (??) ritornerà nella sua sede e libererà il plesso San Bernardino, che la scuola materna “Don Matteo Nardella” sarà anch’essa ultimata e che attualmente gli uffici comunali occupano una scuola (la migliore dal punto di vista igienico-sanitario). A cosa serviranno altre due scuole materne- asili nido, di cui una a Borgo Celano, dove c’è già una scuola materna in stato di abbandono?
G.S
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