Sulla questione del momento, ovvero il declassamento dei laboratori analisi di alcuni centri del Gargano, tra cui quello di San Marco in Lamis, interviene l’ex vice sindaco ed assessore prima ai Servizi Sociali e poi all’Ambiente, Angelo Ianzano.
L’infermiere più votato d’Italia con oltre 1000 preferenze collezionate nell’ultima tornata elettorale (permettendo la rielezione di Michele Merla) non le manda di certo a dire ed in una nota inviata in Redazione esprime tutta la sua perplessità verso questo ennesimo piano di riordino ospedaliero regionale.
«Dopo le ultime vicende di natura economica/finanziaria ed organizzativa del più grande ospedale del territorio “Casa Sollievo della Sofferenza” che comporteranno inevitabilmente disagi per i cittadini del territorio, una nuova spada di Damocle sta per cadere sulla testa del Gargano» – dichiara Ianzano che continua –.
«Infatti la Delibera di Giunta Regionale n. 985/2017 mira a declassare i laboratori analisi di Vico del Gargano, Vieste, Torremaggiore, Foggia e San Marco in Lamis con sicure ricadute occupazionali, mancanza di servizi e lungaggini nel reperire i risultati con successive conseguenze negative come ad esempio la chiusura di attività come il Day Service di Chirurgia del PTA “Umberto I” strettamente collegata al servizio di laboratorio analisi» – aggiunge l’ex vicesindaco.
«Purtroppo tutto quello che la politica ha promesso durante la campagna elettorale e nel periodo post pandemia, dove si gridava al potenziamento della sanità pugliese nei vari settori strategici per la diagnosi e la cura, oggi sta avvenendo l’esatto contrario. Questa nuova scelta che la Regione Puglia e lo stesso Assessore Regionale che ha iniziato la riorganizzazione della rete ospedaliera del 2010, IL GARGANO È NUOVAMENTE SOTTO ATTACCO» – tuona “Mister 1000 preferenze”.
«Mi auguro che i sindaci e i rappresentanti regionali del NOSTRO TERRITORIO prendano a cuore la situazione sanitaria del nostro comprensorio perché sta diventando veramente pericolosa per la salute dei nostri cittadini» – è quanto si legge a termine della nota inviata in Redazione a firma dello stesso Ianzano.