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“Sperpero di denaro pubblico e diritti negati: superato ogni limite nel nostro Comune”

Con il decreto n. 33 in data 2 agosto 2023 (allegato), il Sindaco si è costituito davanti al TAR Puglia per il giudizio promosso dal “Consorzio Risanamento Rione C.so Giannone e Strade Gradonate Adiacenti, “tendente al riconoscimento del diritto di accesso ad atti amministrativi del Comune”.

In altri termini, il consorzio, formato da decine di cittadini, per potere visionare degli atti pubblici, deve ricorrere al TAR perché il Comune nega, senza alcun motivo serio da quel che è dato sapere, questo elementare diritto democratico, sancito dal nostro ordinamento giuridico, a partire dalla Costituzione fino alle ultime leggi sull’accesso agli atti della pubblica amministrazione.

Diritto, oltretutto, nel caso specifico, riconosciuto e ribadito anche dalla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio.

Siamo all’assurdo, siamo di fronte a comportamenti, cioè, senza alcun comprensibile senso logico.

Infatti, perché negare la visione di documenti pubblici a soggetti direttamente interessati? Ci sono forse segreti militari o segreti di Stato? Oltretutto, la vicenda potrebbe avere del ridicolo!

Ma, quello che proprio è insopportabile è che si sperperi del denaro pubblico per un fatto del genere!

E pensare che, proprio nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, si è parlato di debiti fuori bilancio per cause perse dal Comune per circa € 50.000,00, senza contare che negli ultimi 4 anni sono stati dati incarichi legali per oltre € 350.000,00 e che da esponenti dell’Amministrazione è stata pubblicamente negata l’esistenza di un contenzioso che già l’OSL aveva ritenuto abnorme (2 milioni di euro) e che continua ad essere tale.

Faccio appello a tutti i consiglieri comunali, alle organizzazioni politiche, alle associazioni culturali, soprattutto quelle impegnate per l’affermazione della legalità e della trasparenza e della difesa dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione, perché sia ritirato questo decreto e sia rispettato il diritto di accesso agli atti pubblici.

Diversamente, ha poco senso predicare, fare progetti nelle scuole e invitare i giovani ad impegnarsi per l’affermazione della legalità.

G.S.

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