di Mario Ciro CIAVARELLA AURELIO
Non ho mai passato tanto tempo con un libro (sottobraccio). Un mese, fino a quasi fine distribuzione della pubblicazione “San Marco, dintorni e zone limitrofe”. Una lunga e interessante raccolta di post pubblicati su facebook negli ultimi anni, dove si racconta un passato prossimo del mio paese: gli anni ’70 e ’80.
Anni “rutilanti”!! Come veniva definito tutto quello che era nuovo e simpatico. A San Marco “era nuovo” la prima radio locale, Radio Sammarco; il Tagadà, il “barraccone” che agitava tanti giovani; l’imbonitore (con l’asma) della festa di San Matteo, che ti fregava… a scatola aperta; e tanti altri momenti di costume e società.
Incontrando tanti amici che hanno letto il mio libro, molti hanno voluto puntualizzare che loro… non erano lì sopra!!! Come un rimprovero. Ma io non posso sapere le “vite private” di tutti!!! “Rimproverato” soprattutto da d.j. e calciatori locali: se dovessi fare la lista di queste due categorie, dovrei menzionare tutta la meglio gioventù sammarchese!!
Altri lettori mi hanno invece ricordato che in alcuni articoli avrei potuto aggiungere “questo e quello”. Più che giusto, in questo modo ho saputo anche io qualcosa in più che non sapevo, e ho imparato tanto sulla storia recente del mio paese. Come “segreti” di alcune strade, come via Cavour (la strada de Viccion) dove una volta c’era una scuola!? Mai saputo. Altre scuole decenni fa erano disseminate in alcuni condomini, tante sezioni distaccate.
E poi le storie di alcuni sammarchesi di cui non sapevo nulla!! Storie straordinarie, le quali non so se posso metterle per iscritto: adesso c’è la privacy!!! In un paese piccolo come il nostro, è interessante sapere che le storie sono tantissime, anche di altruismo e generosità. Prima di riportarle in un secondo volume, che farò, voglio parlare con i diretti interessati o con i discendenti.
Un altro momento commuovente è stato quando incontrando dopo tanti anni ex alunni, mi hanno ricordato alcuni episodi avvenuti alle Scuole Elementari, storie che adesso a distanza di tempo diventano più interessanti: il tempo che passa fa diventare il tutto di un colore rosa antico. Dove i dettagli rimangono attaccati ai bordi di ideali cartoline.
Toccare un libro per un mese, è stato come tenere per la mano un figlio (che non ho): si sono accarezzate pagine di vita, e si è saputo anche quello che non si sapeva, grazie alle vite degli altri!