La Festa della Madonna Addolorata e la Fiera di San Matteo Apostolo a San Marco in Lamis
Molto venerata dai Sammarchesi è anche la Madonna Addolorata, compatrona della Città, la cui festa cade il 15 settembre. In tale giorno nella Chiesa omonima vengono celebrate numerose messe e benedetti i vestitini come quello della Madonna.
La festa si conclude con una messa vespertina solenne, in cui il sermone viene tenuto generalmente da un bravo predicatore, e con il Te Deum, canto di ringraziamento. In onore della Madonna Addolorata si svolge il settenario, che inizia il 14 settembre e finisce il 20: per sette sere consecutive i fedeli si recano in chiesa per recitare la coroncina in onore della Mamma di Gesù, per ascoltare la predica, per cantare lo Stabat Mater e la canzoncina ‘Celeste Tesoriera’.
La processione della Madonna Addolorata ha luogo il giorno 21 settembre: la Madonna vestita a festa con abito e manto blu, completamente ricoperti da ricamo in oro e la corona in testa, percorre le vie del Paese, accompagnata da numerose bambine vestite come Lei, da tutte le confraternite, dal parroco, dalle Autorità civili e militari e da numerosi devoti.
La processione si svolge durante la fiera di San Matteo Apostolo, che dura tre giorni (19-21) e che vede la Cittadina garganica in festa. Un tempo dal 20 al 22 settembre si svolgeva la fiera del bestiame, molto rinomata in tutta la Capitanata, perché consentiva la compravendita di tantissimi animali da allevamento (cavalli, muli, asini, maiali, mucche, pecore, capre ecc.) i cui acquirenti e venditori arrivavano non solo dal Gargano ma dall’intera provincia. Le donne sammarchesi, che avevano figli da sposare, aspettavano con tanta ansia l’arrivo della fiera di San Matteo e di San Marco Evangelista (25 aprile) per acquistare la rama (caldaie, braciere, teglie, casseruole, conche di rame) e tutti gli altri utensili da cucina da dare ai figli in dote.
Oggi, a causa della crisi della pastorizia, la fiera, che vede la presenza di molti commercianti provenienti soprattutto dalla Campania, è ricchissima di bancarelle di capi di abbigliamento e di prodotti per la casa. Nonostante la maggior parte dei prodotti proposti sia in vendita durante il mercato settimanale, che ha luogo
il mercoledì, tutti noi Sammarchesi aspettiamo con ansia la fiera di San Matteo, che non ci delude mai in quanto ci dà l’opportunità di acquistare sempre qualche utensile domestico di ultima produzione e qualche attrezzo agricolo. Le luminarie, le giostre, lo zucchero filato, il torrone, le arachidi, le nocciole abbrustolite, le mandorle pralinate, i confettini multicolori, le liquirizie varie, il profumo della carne e dei torcinelli arrostiti che si spande nell’aria, la voce di qualche cantante di fama nazionale, il suono della banda fanno di questa fiera la festa dell’anno più attesa.
La processione ha avuto luogo sempre il 21 settembre e non il 15, festa liturgica della Madonna, forse per consentire ai braccianti e agli agricoltori, che vivevano in campagna e che ritornavano in paese per la fiera, di potervi partecipare.
Non bisogna dimenticare che anche la festa di Sant’Antonio da Padova si svolgeva per le stesse motivazioni il giorno di Ferragosto o nella terza decade di agosto e non il 13 giugno.
Questa è l’ultima processione che viene fatta in paese, per questo si dice: La Madonna japre li pricessiune cu lla Pasqua e lla Madònna li chiude cu lla fèsta de Sante Mattè.
Chi vuole assistere alla processione di San Matteo Apostolo, invece, si deve recare nel vicino Santuario, dove una effigie dell’Evangelista viene portata in processione nel primo pomeriggio di giorno 21. Tale processione, che vede la partecipazione di numerosissimi devoti del Santo provenienti soprattutto da Cerignola e da Manfredonia, parte dal Convento e arriva fino a Borgo Celano, una frazione di San Marco in Lamis, distante dal paese 3 km e dal Santuario 1 km soltanto.
L’organizzazione della festa in paese era (ed è) affidata ad una Commissione formata da diversi rappresentanti, che una ventina di giorni prima dei festeggiamenti andava di casa in casa e di negozio in negozio per raccogliere un contributo in danaro.
I festeggiamenti, che avevano inizio giorno 20 mattina, oggi il 19, venivano e vengono annunciati dallo sparo di alcuni mortaretti. Verso le nove una banda musicale rinomata, quella di Squinzano o di Martina Franca o di qualche altro comune della Puglia, per lo più, preceduta da numerosi bambini e ragazzi, girava lungo le strade del paese creando un clima di festa. Alle ore 11.00 di tutte e tre le giornate di festa attorno alla cassa armonica della Villa comunale, ornata di tante luci, molta gente ascoltava estasiata e in religioso silenzio per un paio d’ore il “matiné”: pezzi d’opera eseguiti dalla banda musicale.
Erano soprattutto gli addetti ai lavori e molti artigiani che amavano quel genere musicale e ne conoscevano le opere più famose. Parecchi di loro si recavano anche al Teatro San Carlo di Napoli per assistere a dei concerti importanti. Gli spettacoli serali, che erano dedicati alla musica sinfonica, alla lirica e l’ultimo alla musica leggera, vedevano la partecipazione di intere famiglie che, con l’abito della festa, si sedevano ai tavolini per bere qualcosa e per godersi la musica comodamente. Erano quelle le poche occasioni per concedersi un momento di svago sotto un cielo completamente coperto dalle luminarie (la chiazza cupèrta).
La festa si chiudeva la sera del terzo giorno con i fuochi pirotecnici, che tenevano tutti con il naso all’insù per parecchio tempo. Oggi il matinè e la cassa armonica non ci sono più e di sera si preferisce qualche spettacolo folkloristico e ascoltare la musica leggera con qualche cantante di fama nazionale.
Buona Fiera a tutti.
Tratto da IL CICLO DELLA VITA. Tradizioni e Credenze di San Marco in Lamis (di Grazia GALANTE)