Sono ormai passati cinquant’anni da quando il Servo di Dio, Mons. Matteo Nardella, in una lettera aperta ai suoi parrocchiani, con il cuore ricolmo di gioia, annunciava l’apertura al culto del nuovo tempio ed esclamava: “Un sogno si è realizzato: siamo tutti grati a Dio”.
La figura del Servo di Dio è indissolubilmente legata alla nuova Chiesa di S. Bernardino tanto che non si può parlare dell’uno senza riferirsi inevitabilmente all’altra.
La comunità pastorale sarà impegnata per un intero anno a celebrare la ricorrenza di questo evento attraverso diversi momenti di preghiera e di approfondimento e con diverse iniziative, per rendere grazie al Sommo Iddio per i grandi doni che ha elargito e che continua incessantemente ad elargire.
La solenne celebrazione eucaristica delle ore 18,30 di sabato 30 settembre sarà il primo e sicuramente uno dei più significativi momenti.
Ma la celebrazione di questo anniversario non deve esaurirsi nel ricordo, sicuramente positivo piacevole di ciò che è stato, ma deve essere di sprone per ciascuno a diventare sempre più autentici cristiani.
Sempre nella lettera aperta, don Matteo Nardella, si chiedeva: Sarà il nuovo tempio veramente la casa di DIO, la casa nostra? Vi riceveremo la vita? Sarà il vero punto d’incontro di noi tutti fratelli, insieme al Cristo, nell’amore del Padre? Sarà l’argomento di sprone a maggior bene, a più alta virtù per le generazioni future? La risposta la dovremo dare noi, la dovranno dare i nostri figli, ai quali si consegna questa chiesa nuova e tutto un complesso di opere aggiuntive…. Se il nuovo tempio non diventa un motivo, uno stimolo, una lezione per il nostro popolo, perché esso ridiventi cristiano nel senso più autentico e genuino della parola, invano hanno lavorato coloro che l’hanno edificato”.
Oggi ciascun parrocchiano è chiamato a dare la propria risposta con gioia. Ci ricorda papa Francesco che la gioia è un dono del Signore che riempie da dentro. È come una unzione dello Spirito. E questa gioia è nella sicurezza che Gesù è con noi e con il Padre.