“Il dirottamento dei fondi destinati alla sanità in Capitanata verso la provincia di Bari, per me, equivale all’aver firmato la condanna a morte dei cittadini di Foggia”.
È lapidario il commento del consigliere regionale Antonio Tutolo (Gruppo Misto) a proposito dei 6 milioni di euro deviati attraverso una delibera della Giunta regionale.
“Chiedo – è l’appello di Tutolo – al presidente Emiliano, al vice presidente Raffaele Piemontese, all’assessora Rosa Barone, questi ultimi entrambi della provincia di Foggia, e a tutti gli altri assessori che hanno sottoscritto quell’atto di rivedere immediatamente quella scelta scellerata che influisce direttamente sulla vita e sulla morte dei cittadini della Capitanata”.
“Si è parlato, giustamente di ‘scippo’, l’ennesimo ai danni della comunità foggiana, ma ciò che vorrei si capisse è che non si tratta semplicemente di uno spostamento di denaro da San Giovanni Rotondo agli ospedali “Miulli” di Acquaviva delle Fonti e al “Panico” di Tricase, ma di qualcosa di grave: si riducono drasticamente i servizi legati alla diagnostica per immagini di cui le persone avrebbero potuto usufruire e che invece non avranno più a disposizione, per favorire la zona di Bari, che ne aveva già di più rispetto a tutte le altre province”.
“Sono anni che mi batto in Consiglio affinché la ripartizione del Fondo sanitario regionale venga rivista con un principio di maggiore equità, assegnando più risorse a tutte e sei le province ma in misura maggiore ai territori più penalizzati e, tra questi, spicca la Capitanata.
“Mi domando come sia possibile che proprio all’area di Bari, che gode da tempo di maggiori risorse, vadano i fondi destinati a San Giovanni Rotondo.
“Se la provincia di Foggia è ultima quanto a budget disponibile per TAC, risonanza magnetica e tutta la diagnostica per immagini in generale, il motivo è essenzialmente la iniqua distribuzione dei soldi che io ho sempre chiesto che fossero ripartiti per numero di abitanti e non sulla base di vecchi parametri che ormai non riflettono la realtà. Gli ultimi dati indicano che ogni cittadino della Capitanata ha a disposizione un budget di 3,4 euro contro il cittadino della Città metropolitana di Bari ne ha quasi il triplo, 9,9 euro.
“Qui si sta decidendo sulla pelle delle persone. In Puglia, il diritto alla salute non può avere confini territoriali e nella provincia di Foggia non sono tollerabili ritardi nelle diagnosi con, in molti casi, rinuncia alle cure e una mobilità passiva che affossa le casse regionali. Si affronti la questione con senso di responsabilità – conclude il consigliere – e si abbia il coraggio di rivedere questa decisione che non fa bene a nessuno. In caso contrario, sono pronto a scendere in piazza e a promuovere azioni eclatanti”.