di Mario Ciro CIAVARELLA AURELIO
Le processioni della Settimana Santa spesso sono piene di incongruenze temporali (l’importante è credere!!). Cerchiamo di venirne a capo seguendo quelle sammarchesi. Allora, il Giovedì Santo sappiamo che Gesù fa la lavanda dei piedi agli apostoli (ed è ancora vivo), però fino al 1953 da noi… era morto!! Infatti fino a quell’anno le Fracchie con a seguito la Madonna, giravano per le strade del nostro paese alla ricerca del corpo di Gesù (che ancora non moriva).
Poi dal 1954 la processione delle Fracchie venne spostata al Venerdì Santo, sempre per ricercare il corpo di Cristo (che a quell’ora era sicuramente morto). Però la Madonna anche senza Fracchie fin dalla mattina ben presto del Venerdì Santo, era già alla ricerca del corpo del Figlio (che ancora non veniva crocifisso), ma in quelle ore veniva sballottolato tra farisei, sadducei, Erode Antipa e Ponzio Pilato.
Condanna emanata diciamo in mattinata del Venerdì Santo, e morte di Gesù sopraggiunta nel primo pomeriggio (ci dicono intorno alle ore 15).
Poi, sempre da noi (ma anche in altre località) una volta di Sabato Santo (adesso di Venerdì Santo, ma non cambia niente…) c’era la processione di Cristo morto seguito dalla Madonna (ma in quel momento Gesù era ancora nel sepolcro senza vita).
E poi finalmente risorge!!!
Adesso non so perché, la processione delle Fracchie si chiede di spostarla di nuovo al Giovedì Santo come una volta. Personalmente la possono spostare anche al Lunedì Santo o alla Pasquetta!!! Sinceramente non vedo l’utilità spirituale, nel senso che non è la “precisione temporale” che dà l’ufficialità all’inizio o alla fine della ricerca di un figlio morto da parte di una madre.
Quella ricerca Materna serve unicamente per sperare che quel Figlio sia ancora vivo. Che risorga, appunto!! Si cerca sempre di “uccidere la morte”, sperando che l’immortalità viva su questa terra e magari anche dopo…
Pace e bene.
P.s.: se poi vogliamo dirla tutta, già si sapeva dalla deposizione dalla croce che il corpo si trovava nel sepolcro offerto da Giuseppe d’Arimatea…
