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Parco del Gargano, per il consiglio direttivo è sempre “fumata nera”

Parco Nazionale del Gargano ancora in modalità “Aspettando Godot” per il consiglio direttivo (che Fratelli d’Italia vuole abolire) scaduto 4 anni fa. Sindaci a Roma per sollecitare il ministro. Intanto lunedì 26 febbraio la Comunità dei Sindaci si è astenuta sul previsionale 2024

di Francesco TROTTA

Sul Gargano la notizia è arrivata come una improvvisa folata di vento a scompigliare i capelli: Fratelli d’Italia vuole abolire i direttivi dei Parchi nazionali e dare più potere alla Comunità del Parco. “È stato assegnato alla VIII Commissione il disegno di legge da me presentato -ha postato sulla sua pagina Facebook il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Rosa, vicepresidente della Commissione ambiente – che propone una modifica organica della legge 394/1991, la legge quadro sulle aree protette”.

Ma l’argomento non ha fatto capolino nel dibattito -franco e serrato- della seduta della Comunità del Parco nazionale del Gargano (che raggruppa i diciotto Comuni dell’area protetta, più ente Provincia ed ente Regione) andata in onda ieri lunedì 26 febbraio 2024 alle ore 15,30 presso l’aula consiliare del Comune di San Giovanni Rotondo (assenti il Comune di Vieste e l’ente Regione) a distanza di quasi 4 mesi dall’ultima volta (era lo scorso 6 novembre). Licenziati i 3 accapi presenti all’ordine del giorno: 1) parere della Comunità del Parco sul previsionale 2024 (la comunità si è astenuta); 2) situazione politica-amministrativa dell’ente; 3) varie ed eventuali.

“E’ un disegno di legge che deve essere approvato dalle commissioni poi dal Parlamento. Non credo che abbia fatto l’iter e non credo che sia dietro l’angolo. Almeno ….!” è stata la spiegazione di Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis sul perché l’argomento sia stato totalmente ignorato dalla comunità. A catalizzare invece le attenzioni dei primi cittadini della Montagna del Sole è stata la situazione politica-amministrativa dell’ente Parco (accapo numero due). La quale – come è ben noto da tempo – vede l’assenza ormai da ben 4 anni nell’ordine: del Consiglio Direttivo (mancante dal 6 giugno 2020), della giunta (diretta conseguenza del Direttivo mancante) e di un direttore effettivo (dopo il licenziamento del 6 settembre 2020 di Maria Villani entrata in carica il 1giugno 2020. Va ricordato a tal proposito che è in atto tra il vertice dell’ente e l’ex direttrice un contenzioso per peculato – ormai alle battute finali – presso il Tribunale di Foggia).

LE CRITICITA’ – Senza un Consiglio Direttivo in carica – va ricordato- non è possibile varare una giunta né inviare una terna al ministero per dotarsi di un direttore effettivo con la inevitabile conseguenza – obtorto collo- di ricorrere ai facenti funzioni, come già avviene del resto dal 2020 a Monte Sant’Angelo (ma anche prima). Non solo. Alla scadenza quinquennale del vertice (a Monte Sant’Angelo è il prossimo 7 agosto, salvo una eventuale proroga di 45 giorni se richiesta) l’assenza di un vice imporrà al Ministero l’invio di un commissario per assicurare la continuità politica-amministrativa. Scontato quindi che un simile quadro pieno di incertezze stia mettendo a dura prova la pazienza dei sindaci, i quali hanno preso l’impegno ieri di recarsi a Roma “per sollecitare la nomina del Direttivo” ha spiegato il sindaco di San Marco in Lamis, uno tra i 4 designati a farne parte. Scartata quindi la opzione dell’invio di un comunicato di protesta-sollecito, che non sarebbe stata – tra l’altro- nemmeno una novità, visto che nel novembre 2020 ne fu spedito uno analogo, senza che abbia sortito effetto alcuno, la scelta – lodevole- dei primi cittadini garganici è caduta sulla necessità di recarsi direttamente a Roma per un eventuale “faccia a faccia” col ministro Gilberto Pichetto Fratin, previo appuntamento ovviamente.

IL MOTIVO DEL RALLENTAMENTO NELLE NOMINE – A dar retta alle voci, la causa risiederebbe nelle difficoltà riscontrate dal Ministero – per via del rispetto della parità di genere- nell’individuare una rappresentante di sesso femminile per l’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (Ispra). Mentre – sempre in base alle voci – per le restanti tre figure legate ai rappresentanti ministeriali di Politiche Agricole, Ambiente e associazioni ambientaliste, i relativi profili (ma i nomi non si conoscono) sarebbero già stati individuati.

ASPETTANDO GODOT – Attivato l’iter per il varo del Direttivo lo scorso 6 novembre -in ossequio al sollecito ministeriale del 13 luglio 2023 con l’importante passaggio delle designazioni dei 4 rappresentanti (Michele Merla, Alessandra Matarante, Matteo Vocale, Maria Voto)- e interrotto l’immobilismo della comunità del Parco (che veniva da tre sedute convocate e tutte andate deserte nel 2023) si sperava che la seconda parte dell’iter, quella di sponda ministeriale, fosse più sprintata rispetto alla prima, decisamente da andamento (lento) e riuscisse così nell’impresa di dotare l’ente del nuovo organismo entro la fine dello scorso anno. Era l’auspicio dei sindaci. Così non è stato …. Anzi… Il 2024 è iniziato alla stessa maniera del 2023, con l’ente Parco in perenne modalità “Aspettando Godot”. Che oggi rischia il “non so fino a quando” se il recentissimo disegno di legge che punta ad abolire i Consigli Direttivi dei Parchi dovesse trovare spinta e proseliti nelle varie commissioni e in Parlamento. E il MASE e il Governo dovessero -nel frattempo- ritenere superfluo e superato nominare ed erigere, laddove mancano, Consigli Direttivi destinati all’abolizione. Dovesse andare così, quei Parchi (tipo quello del Gargano) in scadenza presidenziale (senza che sia stato designato il sostituto) e senza un Direttivo (quindi senza un vicepresidente pronto eventualmente a subentrare) si ritroverebbero giocoforza col commissario per andare avanti ….. Alla luce di un possibile scenario simile, la trasferta annunciata dai sindaci per i prossimi giorni a Roma – “col mattarello in mano” per dirla in gergo – assume una importanza fondamentale per scoprire le reali intenzioni del Governo sul futuro dell’ente Parco nazionale del Gargano.

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