San Marco in Lamis, l’associazione “Le Fracchie di San Marco in Lamis” chiede di assegnare il “Premio Fracchie 2024” alla memoria di Gabriele Tardio
Di seguito la missiva integrale inviata dalla stessa associazione in Redazione in cui si chiede l’assegnazione alla memoria del Premio Fracchie 2024 al compianto Gabriele Tardio.
A seguito della convocazione pervenuta all’Associazione “Le fracchie di San Marco in Lamis”, i soci, impossibilitati a partecipare in presenza, con la presente missiva, letto l’art. 2 comma 2 del Regolamento per l’istituzione del Premio Fracchie, sottopongono al comitato la candidatura di “Gabriele Tardio”, per l’assegnazione alla memoria del Premio Fracchie 2024.
Gabriele, ricercatore e studioso, si è sempre contraddistinto per l’impegno attivo nelle situazioni di emergenza e per l’attenzione verso gli ultimi, facendosi carico anche delle loro esigenze fisiche. L’amore per le sue origini l’ha sempre riportato nel suo paese anche dopo il noviziato ad Assisi e la permanenza a Teora tra i terremotati e gli sfollati del terribile sisma dell’80. Stabilitosi nella casa di famiglia, nei pressi di Stignano, ha continuato, come raccontano i suoi amici della “Valle degli eremi”, a far storia con “i piedi” solcando ogni sentiero e ogni fratta che lo potesse portare a capire e scovare un pezzo del puzzle della nostra cultura.
Una particolare attenzione dedicò allo studio della tradizione delle fracchie che lui viveva come vero momento di devozione verso l’Addolorata e come anello di continuità tra le diverse generazioni di questo popolo. Ha creduto e lottato per anni per far sì che le fracchie venissero candidate come Patrimonio dell’Unesco, attraverso l’invio di comunicazioni al Ministero e anche alla sede Unesco di Parigi. Purtroppo però, i requisiti per candidarsi erano molto stringenti e richiedevano una fitta rete di collaborazioni, di iniziative e di gemellaggi.
Ha creduto fino al suo ultimo giorno nella coesione e collaborazione dei suoi concittadini per raggiungere l’obiettivo comune, il suo spirito e il suo insegnamento hanno dato fiducia nel credere che insieme si può, che chi lotta uno contro l’altro cade, ma chi mette il proprio contributo per crescere insieme in modo costruttivo, passo dopo passo, arriverà lontano. Ci teneva a trasmettere questo messaggio soprattutto a tutti i ragazzi che dopo la scuola lasciano San Marco e tornano solo per le feste, sono centinaia, perché credano in questo Paese e si sentano parte integrante e attiva di questa comunità e della sua crescita.
Numerose sono le sue pubblicazioni sulle ricerche fatte sulle tradizioni e la storia del nostro territorio e che ha messo sempre a disposizione di tutti in maniera gratuita. Infatti scriveva: “La cultura è gratis, non ha prezzo... la ricerca serve a stimolare altro sapere perciò chi vuole arricchirci ci dia parte del suo sapere.”