Quello che vedete nelle foto arrivate in redazione non sono scene degli anni ’80, quando San Marco in Lamis (e non solo) pagò un prezzo altissimo in termini di vite umane, soprattutto giovanissimi che ci sono cascati e si sono fatti fregare, pronti ad iniettare “paradiso e inferno” nelle loro vene.
Evidentemente il passato non insegna nulla. A testimoniarlo sono, appunto, le numerose siringhe rinvenute nei pressi del capolinea della Sita: “c’è poco da meravigliarsi, episodi del genere si ripetono spesso”, riferiscono i frequentatori del luogo. L’appello alle famiglie e alle istituzioni è “di non sottovalutare il problema, di illuminare la zona e di aumentare il presidio del territorio”. E a chi passa da quelle parti di stare attenti a dove si mettono i piedi.