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Una settimana di passione nei versi di Raffaele Nardella

di Luigi CIAVARELLA

I versi di Raffaele Nardella, musicista, artista e poeta vernacolare, ma soprattutto animo sensibile alle sollecitazioni profonde della fede e della tradizione, ci trasportano nei momenti più salienti e drammatici della nostra Settimana Santa, il giovedì, il venerdì e il sabato quando il rito della Passione raggiunge la sua apoteosi.

Comincia giovedì con l’ultima cena (‘nCena Domine) e si conclude il sabato Subbete dopo l’ora/nona, dalla chiesa di Sant’Antone/vestuta a lutte e tutte affelarate quando Criste morte iesce e va giranne lu paese. Nel mezzo però abbiamo quel poderoso Venerdì Santo che prende vita alle prime luci dell’alba (e l’Addulurata stu Venerdja/de bonora cu lu popele cammina), con la Madonna Addolorata che si incammina per le vie principali del paese alla ricerca di quel Figlio sbuffuniate e ‘ncurunate, seguita da una moltitudine di persone vestire in nero che intona, con voce possente, direi toccante, il canto dello lo Stabat Mater. Davanti a loro l’incedere lento delle Fracchie ardenti accompagnano il cammino della Madonna Addolorata nel suo doloroso peregrinare.

Una immagine forte, suggestiva, indimenticabile che tocca il cuore di tutti i visitatori.

E’ una settimana santa che segna uno dei passaggi più importanti della storia del nostro paese, civile e religiosa, la cui tradizione/devozione ci viene tramandata da secoli, diventata nel frattempo anche una attrazione turistica molto seguita poiché aggrega intorno a sé molti visitatori provenienti da ogni parte della Puglia, che Raffaele Nardella ci fa percepire così intensamente il senso profondo attraverso questa struggente lirica vernacolare.

 

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