Il Comune non ha il diritto di fare spese senza senso: buttati altri € 60.000 delle tasse dei cittadini

Credo sia di questi giorni la conferma della TARI al massimo previsto. Ma, nel nostro Comune, le tasse sono al massimo perché anche gli sprechi sono al massimo.

È questo il caso di ben € 10.413,74 previsti come parcella del legale (vedi allegato 1) che dovrà difendere il Comune di fronte al Consiglio di Stato perché il Comune non ha ottemperato ad una sentenza dello stesso Consiglio di Stato: una causa, secondo me, persa in partenza e che si poteva benissimo evitare facendo quello che la sentenza aveva stabilito (e non è l’unico caso di giudizio di ottemperanza, anzi).

Si tratta del suolo della Caserma dei Carabinieri per il quale la sentenza in parola (vedi allegato 2) ha stabilito che il Comune deve dare in permuta per quel suolo un altro suolo a Borgo Celano come era stato promesso nel 1984 (quaranta anni fa) dal Commissario Prefettizio dell’epoca.

Ora, il suolo di Borgo Celano, di fatto, è già di proprietà del cittadino interessato in quanto lo stesso è occupatore arbitrario che, nel 2004 grazie ad una legge regionale, è stato legittimato nel possesso di quel suolo. L’unica cosa da fare era quella di definire l’affrancazione del canone, trattandosi di terreni già di uso civico.

Il Comune, in poche parole, doveva solo comunicare all’interessato la procedura per l’affrancazione e la sentenza sarebbe stata eseguita.

Invece no: evidentemente il Comune è rimasto, ancora una volta, inerte e, giustamente, l’interessato chiede al Consiglio di Stato che la sua sentenza venga eseguita.

In altri termini, sembra che, per non aver fatto una semplice comunicazione, ora il Comune spende altri € 10.413,74, salvo imprevisti: niente esclude, ad esempio, che venga condannato anche alle spese legali della controparte.

Infatti, questi € 10.413,74 si sommano a circa € 50.000,00 già spesi per tutta la vicenda, sempre a causa dell’inerzia degli organi comunali (l’interessato aveva già vinto, nel 2015, una causa per l’affrancazione – vedi allegato 3).

In definitiva, i cittadini di San Marco hanno speso € 60.000,00 per una vicenda senza senso logico: ammesso pure che il cittadino interessato debba pagare l’affrancazione del canone, comunque tale affrancazione sarà sicuramente inferiore a tale somma: insomma spendiamo € 60.000,00 di cause inutili per ricavare, eventualmente, meno di quello che abbiamo speso e potevamo non spendere.

Questo della Caserma dei Carabinieri era il classico caso, soprattutto all’inizio, per una transazione e non certo quello che ha riconosciuto illegittimamente € 205.000,00 per un suolo (cooperativa “San Michele”) che doveva essere ceduto gratuitamente al Comune (come in questo caso): perché due pesi e due misure?

Ma, sulla stessa materia, aspettiamoci altre sorprese e altre disparità (come per il suolo delle case popolari di Via Cormons o le cooperative della Stretta della Giumenta).

È normale tutto questo? Per San Marco parrebbe di sì, perché a fronte di numerosissimi sprechi come questo nessuno parla, nessuno si muove.

Allegati:

G. S.

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