No alla “Stazione di Posta” in Corso Matteotti, commercianti lanciano petizione
Non un “no” per partito preso, ma un’attenta valutazione alle implicazioni che potrebbero derivare dalla realizzazione della “Stazione di Posta” nel centralissimo Corso Matteotti, a San Marco in Lamis (nei locali attigui alla chiesa di Santa Chiara). La struttura, finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del PNRR, si rivolge “principalmente a persone in condizione di grave marginalità, tra cui cittadini immigrati e giovani dai 18 ai 29 anni, individui tradizionalmente percepiti come resistenti ai Servizi, comprese le persone con reddito limitato o nullo”, si legge nel documento in allegato.
Forte preoccupazione è stata espressa dai commercianti di Corso Matteotti, i quali hanno chiesto a più riprese di rivedere la decisione – presa in assoluta autonomia dalle istituzioni del luogo – senza coinvolgere né la massima assise cittadina e soprattutto senza consultare chi in quel posto ci lavora.
Perché proprio Corso Matteotti, luogo dove insistono numerose attività commerciali? Perché la scelta invece non è ricaduta su altri immobili in disuso? (ad es. i locali della ex ASL in Via Togliatti, immobile comunque collocato nel centro cittadino, anche in grado di garantire una maggiore privacy ai futuri ospiti). E perché proprio a San Marco e non a San Giovanni, Rignano o San Nicandro, trattandosi di un servizio che sarà erogato dall’Ambito Territoriale dei servizi sociali formato dai quattro Comuni?
Insomma, sono queste (e tante altre) le domande che il neo comitato dei commercianti di Corso Matteotti ha rivolto senza successo ai vertici dell’Amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Michele Merla. Tant’è che per amplificare il loro grido di dolore si sono visti costretti a lanciare una petizione sulla nota piattaforma web Change.org, proprio per opporsi alla creazione di tale struttura nel cuore pulsante dell’economia del paese: « Non si può nel Corso principale di S.Marco in Lamis, dove vi sono attività commerciali, creare una “Stazione di posta” per persone senza dimora in condizioni di estrema vulnerabilità e marginalità sociale sia per motivi legati alla sicurezza sia legati al degrado ulteriore del luogo», rivendicano con forza i commercianti.
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