Sulla carta era uno dei tanti istituti paritari che offrono formule tipo «tre anni in uno». Nei fatti il “Garibaldi” di Vairano Patenora, in provincia di Caserta, chiuso nel 2023 dal ministero per gravi irregolarità, era stato trasformato in una stamperia di titoli falsi venduti pronta cassa. Pezzi di carta buoni per guadagnare punteggi non solo nei concorsi della scuola, ma anche in quelli della sanità. Una sorta di supermarket delle pergamene che avrebbe alimentato anche il mercato pugliese.
È per questo che venerdì la Finanza, su ordine dei pm Iolanda Gaudino e Mariangela Condello della Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha effettuato tra Puglia e Campania 12 perquisizioni personali e altre sette nelle sedi di società di formazione e studi professionali. Ci sono anche una società di formazione di Trani (con ufficio secondario a San Giovanni Rotondo), una associazione culturale di Barletta e lo studio di un commercialista foggiano residente nel Casertano. A tutti viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata allo Stato, oltre che il concorso in falso ideologico, materiale e in autorizzazione amministrativa.
L’uomo centrale della presunta truffa si chiama Raffaele D’Elena, un 35enne di Capua già in passato coinvolto in indagini simili. A lui farebbe capo l’istituto paritario di Vairano. Ed è dalle intercettazioni ambientali e telefoniche disposte dagli inquirenti, tutte oggetto di discovery nelle 100 pagine del decreto di perquisizione, che la Finanza ha trovato la conferma dei suoi sospetti…