Con Tonino Del Vecchio scompare la figura del giornalista-cronista

di Luigi CIAVARELLA

La notte scorsa ci ha lasciato Antonio Del Vecchio, uno dei personaggi di spicco della sua bella Rignano Garganico, (e non solo) quella del sapere, delle scoperte archeologiche, dei rapporti conviviali, del giornalismo di una volta quando questo mestiere si faceva sul campo, con la cronaca dei fatti, nel tempo in cui le notizie si sfogliavano, non si leggevano su uno schermo.

Tonino in questo campo è stato un maestro. Tutti gli hanno riconosciuto il grande merito di essere stato un cronista esemplare, un punto di riferimento, un corrispondente puntuale della realtà dauna/garganica, che lui conosceva bene e che sempre raccontato con intelligenza e spirito militante, non soltanto attraverso le pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” e di altri giornali della zona, con quello stile inconfondibile e quella invidiabile professionalità, ma anche attraverso la nutrita mole di pubblicazioni che egli ha prodotto nel corso degli anni, che hanno riguardato argomenti che si ponevano come obiettivo la conoscenza e la divulgazione della storia del suo amato paese, le scoperte archeologiche (Grotta Paglicci), le varie emigrazioni che hanno caratterizzato i nostri paesi, i portali storici, le bande musicali, e tanti altri temi, che egli ha sempre descritto con rigoroso impegno, l’ultimo, ancora fresco di stampa, dedicato alla nobile famiglia Corigliano.  

Quindi non soltanto giornalismo, che in fondo molti tendono a dimenticare in fretta come scriveva Vittorio Zucconi, figlio del grande Guglielmo fondatore del “Giorno”, perché di noi – scriveva – non si ricorderà nessuno caro Tonino perché il giornale dopo una rapida lettura si getta via. Ma Tonino, rispetto a tanti, è stato più fortunato perché di lui rimarranno i suoi libri, le sue ricerche, conservate nei tanti volumi che egli ci ha lasciato,

Ma io, che ho avuto il privilegio di diventare suo consuocero, lo voglio ricordare come una persona generosa, garbata, disponibile, amabile, innamorato pazzo del suo nipotino, e, anche se qualche volta le nostre dispute politiche (lui è stato un grande socialista) a volte sfociavano in aperte discussioni anche accese, abbiamo sempre mantenuto quel civile contegno che oggi, in altri ambiti, si è persa perfino la memoria.

Oggi Tonino ci lascia un passato che non esiste più, un mestiere che ha cambiato pelle, l’odore della carta stampata sopravvive a stento, sta evaporando a favore del web, che pure Tonino è venuto a patti per i suoi bisogni creativi, però resta un faro luminoso per le nuove generazioni, per coloro che hanno deciso di fare questo mestiere con dignità e onore, e spero vogliano raccogliere la sua grande eredità facendo vivere la sua lezione di umanità, conoscenza e confronto civile, per guardare sempre avanti verso un mondo nuovo, migliore.

Ciao Tonino!  

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