Parco del Gargano, Comunità dei Sindaci deserta per l’ennesima volta
Si va verso il commissariamento. Nelle prossime ore si conoscerà il nome di chi reggerà il Parco in attesa dell’intesa tra ministro e governatore Puglia sul nuovo presidente
di Francesco TROTTA
Confermate tutte le previsioni della vigilia in merito alla seduta della comunità dei sindaci convocata lo scorso lunedì pomeriggio (ore 16,30) 16 settembre 2014 a Carpino: è andata deserta. Niente di nuovo, però. È in linea con quanto è ripetutamente accaduto negli ultimi cinque anni. Tanto per intenderci, nel maggio scorso la comunità dei 18 sindaci (più ente regione e provincia) si astenne sull’approvazione del previsionale 2024 e mandò deserta la seduta sul consuntivo 2023 (causa la mancanza del numero legale). Oggi il bis: seduta deserta (sempre per mancanza numero legale) sulla proposta di variazione al bilancio di previsione 2024 e sulla discussione della destinazione dell’avanzo di amministrazione 2023. Identico modus operandi. I sindaci hanno palesato, per l’ennesima volta, la volontà (politica) di sottrarsi ad ogni forma di coinvolgimento in merito alla programmazione e gestione dell’attività amministrativa dell’area protetta.
UN DATO CHE SPIEGA MOLTO Per meglio comprendere l’evoluzione del quadro dei rapporti intercorrenti tra la base, ovvero il territorio, il vertice dell’ente e il Ministero e quello che sta accadendo oggi c’è da considerare un dato di non poco conto. Un dato che “parla” e spiega molto in merito. Quando il 6 novembre 2023 la comunità dei sindaci tornò a riunirsi per la designazione dei 4 primi cittadini da inserire nel consiglio direttivo da nominare (si è ancora in attesa) era passato addirittura un anno dall’ultima volta (3 novembre 2022). Un anno, pensate un po’. E’ un “buco” temporale “immenso” nella vita amministrativa di un ente pubblico. Ed è un “buco” che non depone certo a favore della cooperazione e della collegialità che dovrebbe invece contraddistinguere l’azione di un ente sovracomunale, quale è appunto un ente Parco nazionale, a favore del territorio.
DA 4 ANNI MANCANO GLI ORGANI COLLEGIALI ED OGGI IL PRESIDENTE È SCADUTO Dal 2020, il docente foggiano issato al vertice dall’agosto 2019 è “un uomo solo al comando”, senza il supporto degli organi collegiali previsti dal decreto istitutivo dell’ente. Va infatti ricordato che ad oggi l’ente Parco nazionale del Gargano versa in una situazione a dir poco sconcertante: è monca del consiglio direttivo dal 6 giugno 2020, quindi anche della giunta esecutiva, e di conseguenza di un vice presidente in carica. Non ha un direttore effettivo dal 6 settembre 2020 e va avanti, da tempo, con i supplenti facenti funzioni. Infine la carica del presidente numero cinque della storia del Parco è ormai agli sgoccioli poiché è scaduto il mandato quinquennale – 7 agosto 2019/ 7 agosto 2024 – ed è in scadenza (sabato 21 settembre, quindi fra due giorni) anche la proroga di 45 giorni concessa dal Ministero, come da prassi, per la continuità amministrativa.
NELLE PROSSIME ORE SI CONOSCERA’ IL NOME DEL COMMISSARIO CHE REGGERA’ IL PARCO IN ATTESA DELL’INTESA PER IL NUOVO PRESIDENTE TRA MINISTRO E REGIONE PUGLIA Vista l’impossibilità di rispettare i tempi previsti dall’iter per l’incasso dell’ok della commissione Ambiente sul nominativo del nuovo presidente – (in corsa Raffaele Di Mauro e Gianni Maggiano) – nelle more si va giocoforza verso il commissariamento (sia al Parco nazionale del Gargano che a quello dell’Alta Murgia, ovvero gli unici due parchi nazionali esistenti in Puglia). Venerdì sera, considerato che il sabato gli uffici ministeriali sono chiusi, si dovrebbe pertanto conoscere il nome del prescelto. Chi sarà? Un esterno (ovvero un dirigente ministeriale), l’uscente (già decaduto) o uno degli aspiranti alla presidenza?
(Foto di copertina: sede del MASE a Roma in via Cristoforo Colombo, 44)