Si va intanto verso il commissariamento dell’Ente, a cui mancano dal 2020 il consiglio direttivo e un direttore effettivo. Per domani lunedì 16 settembre convocata la seduta della Comunità dei Sindaci
di Francesco TROTTA
Sono giorni convulsi in via Sant’Antonio Abate a Monte Sant’Angelo, sede dell’ente Parco nazionale del Gargano, il cui mandato quinquennale del presidente scaduto lo scorso 7 agosto 2024, vedrà a breve -il prossimo 21 settembre- concludere anche i canonici 45 giorni di prorogatio concessi per assicurare la continuità amministrativa. Vale la pena ricordare che all’ente Parco dal 2020 mancano nell’ordine un consiglio direttivo, una giunta esecutiva e un vicepresidente (conseguenza del consiglio direttivo assente) nonché un direttore effettivo (si fa avanti con i supplenti).
IN ATTESA DEL NUOVO PRESIDENTE, IMPAZZANO I NOMI – In attesa del successore del docente foggiano (intesa tra ministro e governatore pugliese), che ha retto l’ente Parco nazionale del Gargano dal 7 agosto 2019 al 7 agosto 2024, circolano nel frattempo le terne dei papabili, peraltro in costante aggiornamento. Per esempio “dai radar” è uscito di recente l’ex presidente del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, Eligio Giovan Battista Terrenzio, il cui nome è circolato fino a poco tempo fa. Attualmente la terna più gettonata (o meglio, ritenuta tale) risulta essere (con annesso borsino) la seguente: in pole position Raffaele di Mauro (Foggia, FI), poi Gianni Maggiano (l’unico garganico dei tre, essendo di Peschici). Va detto a tal proposito che sullo Sperone d’Italia si coglie una certa stanchezza verso presidenti “non indigeni” e si punta – al grido “restituire il Gargano ai garganici” – ad issarne uno al vertice dell’ente Parco. Ma tant’è…Vi è infine l’uscente. In sella dal 2019, il docente foggiano scaduto lo scorso 7 agosto è oggi in regime di prorogatio fino al 21 settembre.
LA REGOLA (NON SCRITTA) “DI UN MANDATO E VIA”. NESSUNO FINORA E’ STATO MAI RICONFERMATO – Con la scadenza del mandato quinquennale del docente foggiano, al Parco è andato “in soffitta” il quinto presidente della storia (i primi quattro: Petrilli, Fusilli, Gatta e Pecorella). Per il sesto si preannuncia battaglia. Raccontano che al MASE di viale Cristoforo Colombo a Roma sia in corso – tra i tre alleati di governo (FI, FDI e Lega) – “un gioioso braccio di ferro” per piazzare ognuno il proprio rappresentante. E’ uno scontro tra titani perché FDI vanta il presidente del consiglio, Forza Italia il ministro e la Lega il viceministro. Intanto va evidenziata una curiosità di non poco conto per provare a capire come andrà a finire: la storia rimanda, almeno fin qui, che dal 1995 – quando nacque il Parco nazionale del Gargano- ad oggi, in quasi trent’anni quindi, mai nessun presidente è stato riconfermato, mai nessuno ha fatto il bis, sancendo così “di fatto” una regola non scritta: un mandato e via. Sarà reiterata (la regola) anche stavolta?
LUNEDI’ 16 SETTEMBRE LA COMUNITA’ DEL PARCO – Il Presidente della Comunità del Parco Rocco di Brina ha convocato l’organismo per il giorno 16/09/2024 alle ore 16,30 presso l’aula consiliare del Comune di Carpino, per discutere il seguente ordine del giorno: parere della comunità del Parco ex art. 10, com. 2 lett. d), Legge 394/1991: – proposta di variazione al bilancio di previsione 2024; discussione sulla destinazione dell’avanzo di amministrazione 2023; varie ed eventuali. Andrà deserta, come è avvenuto spesso in questi ultimi 5 anni?
IL PD A ROMA LANCIA L’ALLARME: “IL MINISTRO PROCEDA SUBITO CON LE NOMINE DEI VERTICI DEI PARCHI” – Due giorni fa Marco Simiani, toscano, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ha lanciato l’allarme sui timori che circolano in Parlamento in merito ai ritardi delle mancate nomine ai vertici dei Parchi: “Ministro proceda subito. Chiediamo al ministro dell’Ambiente di procedere subito con la nomina degli organi di governance dei parchi nazionali e dei parchi minerari per non lasciare enti così importanti senza rappresentante legale e senza un assetto stabile che impedisce di fatto le fondamentali attività di programmazione. Avevamo già denunciato la situazione di grave ritardo riguardante le mancate nomine dei vertici dei parchi nazionali italiani, chiedendo conto dei motivi che impediscono di effettuarle in tempi ragionevoli e con le procedure ordinarie. Ad oggi risulta che, su 24 parchi nazionali, 6 sono commissariati, 3 con il Presidente in carica, ma senza il consiglio direttivo, 1 con il consiglio direttivo in carica, ma senza Presidente. Inoltre, tra qualche settimana scadranno diversi Presidenti ed è fondamentale garantire la continuità di governo degli enti. Gli stessi ritardi si registrano nelle nomine degli organi di governance dei parchi minerari, fondamentali per pianificare e programmare le azioni e gli interventi di recupero e manutenzione dei siti.”