C’eravamo tanto amati… Ad un anno dalla scadenza (2025) della consiliatura, il primo cittadino della “Farfalla Bianca” perde pezzi.
di Francesco TROTTA
A Mattinata l’estate sta finendo (… e un anno se ne va) ma a spezzare il placido e sonnacchioso tran tran quotidiano “post festa patronale” ci ha pensato la politica locale (fin qui noiosa e sonnacchiosa) con l’accensione (metaforica s’intende) di inaspettati “fuochi d’artificio (forse una coda avanzata di quelli andati in onda due settimane fa in forma ridotta a causa del maltempo). Ad accendere “mortaretti e tric e trac” ci ha pensato il vice sindaco (da poco ex) Luigi Falcone, medico, mister 563 preferenze alle ultime elezioni comunali del 2020, che in una nota sui social ha sganciato “la bomba di fine estate”. Dopo 4 anni di silenzio assordante e imbarazzante -causa una opposizione assente- e di un confronto politico locale asfittico nonché di un dissenso interno alla maggioranza piuttosto latente e sfuggente (solo qualche sussulto in un recente passato) è all’improvviso scoppiata “la fibrillazione delle fibrillazioni”, ovvero la “bomba” di Falcone che ha rotto gli indugi ufficializzando il suo disimpegno e quello di Maria Grazia Destino (230 preferenze) “collega” in consiglio comunale, dalla maggioranza di governo (entrambi eletti quattro anni fa nella lista “Noi Comunità” vincitrice della corsa a Palazzo Barretta, sede municipale). Si è dimessa anche la segretaria dell’associazione politica Michela Bisceglia (omonima del sindaco Michele Bisceglia). Per quest’ultimo l’abbandono dei tre è “una botta” -per quanto inaspettata- di non poco conto, arrivata – ironia della sorte – a ridosso del premio intitolato alla memoria di Pio La Torre, sindacalista ucciso dalla mafia nel 1982, e ritirato da Bisceglia a Bologna non più tardi di 15 giorni fa. Una botta che ha scolorito “l’immagine raggiante, tutta rose e fiori” del primo cittadino. Scontato il palpabile clima mesto che si respira adesso dalle parti di Palazzo Barretta. Perché questa è una crisi politica dai risvolti incerti, nonostante il primo cittadino si sforzi di far finta di niente: il colpo è oggettivamente pesante, si è fatto – come suol dirsi – “sentire”.
MA QUALI SONO I REALI MOTIVI ALLA BASE DELLA ROTTURA? Alla diffusione della notizia, arrivata peraltro “a freddo”, molti sono però rimasti delusi dalla vaghezza (non accettabile) delle motivazioni alla base della rottura. Oggi si sa poco o niente. Falcone si è trincerato dietro la stereotipata formuletta delle “differenti visioni all’interno del gruppo politico”. Un po’ troppo poco per capire il perché si è giunti a questa situazione. L’elettorato esige rispetto ed ha il sacrosanto diritto di sapere se i motivi sono “confessabili o inconfessabili”. Falcone ha fatto inoltre sapere che i tre si sono dimessi “dalle cariche ricoperte, con la restituzione delle deleghe e l’uscita dalla maggioranza.”
CAMBIA LA GEOGRAFIA IN ASSISE E I RAPPORTI TRA MAGGIORANZA (CHE SI RIDUCE) E MINORANZA (CHE AUMENTA). L’IMPORTANZA DEI NUMERI IN POLITICA Quest’ultimo passaggio è dirimente poiché cambia il quadro politico, come fin qui lo abbiamo conosciuto, in consiglio comunale. Infatti con le dimissioni dei due, il numero dei componenti del governo cittadino è sceso dagli iniziali otto membri (come da risultato elettorale) a sei. Viceversa la minoranza è salita da 4 a 6. Questo ha prodotto uno stravolgimento degli equilibri in aula in quanto si è venuta a creare in consiglio una perfetta parità numerica – sei a sei- tra i due schieramenti, con il solo voto del sindaco a fare la differenza. Cioè uno sputo. Un quadro, come si può ben intuire, poco rassicurante per il sindaco. Per lui in questo ultimo scorcio di mandato si profila un cammino accidentato. Perché se putacaso dovesse ad uno dei sei venire la febbre ed essere così costretto giocoforza a disertare la seduta del consiglio comunale, si ritroverebbe in minoranza. Non certo una bella prospettiva. Anzi … Una eventualità che la dice lunga su come stanno realmente le cose. I numeri certificano che il passo dell’amministrazione è all’improvviso divenuto “claudicante”. E pertanto a rischio. D’obbligo l’interrogativo: ma quanto può durare Michele Bisceglia? Al rinnovo dell’assise manca meno di un anno. Si voterà in primavera del 2025. A dar retta però agli spezzoni rimasti di “Noi Comunità”, l’impresa di portare a termine la consiliatura non appare ardua, seppure con l’affanno, dal momento che i sei rimasti (Paolo Valente, Rosa Latino, Raffaella Santoro, Marcello di Bari, Matteo Nobile e Rosanna Ciuffreda) sono considerati super fedelissimi del primo cittadino.
A DISTANZA DI 7 GIORNI, MANCA ANCORA IL SOSTITUTO DI FALCONE IN GIUNTA E’ ancora vuota la casella di vice sindaco fino ad una settimana fa occupata da Luigi Falcone che deteneva tra l’altro anche le deleghe ai Lavori Pubblici. Il sindaco -oltre al sostituto di Falcone- dovrà provvedere a redistribuire le deleghe rimesse dalla consigliere comunale Maria Grazia Destino. Che farà? Volgerà lo sguardo oltre il perimetro della sua ormai deflagrata ex maggioranza oppure opterà per una soluzione interna? In attesa di scoprire come finirà, una cosa però è certa: nell’ultimo tratto della consiliatura “l’orizzonte” per il sindaco si è notevolmente ristretto, la strada si è fatta in salita e il “respiro” piuttosto affannoso. Impensabile fino a qualche settimana fa, almeno per chi osserva dall’esterno…(Ps nella giornata di venerdì 4 ottobre Palazzo Barretta, sede municipale, ha comunicato che in giunta Matteo Nobile ha sostituito il dimissionario Falcone, mentre la delega di vice sindaco, lasciata sempre da Falcone, è passata al sipontino Paolo Valente. Confermate in giunta le due donne, Raffaella Santoro e Rosanna Ciuffreda).
FDI PARLA DI FALLIMENTO E CHIEDE AL SINDACO DI FINIRLA QUI Fratelli d’Italia, che non annovera nessun componente in assise, ha chiesto al sindaco “un passo indietro” perché “la comunità di Mattinata non vuole e non merita più di essere presa in giro. Prendiamo atto – continuano da Fratelli d’Italia – del fallimento di questa amministrazione che ha illuso i cittadini di Mattinata nel portare avanti un progetto fondato sulla “comunità”, “legalità”, “trasparenza”, “confronto”. E’ sotto gli occhi di tutti la disastrosa pianificazione della ZTL che ha arrecato, con le illegittime trappole dei varchi sul Corso Matino, danni alle tasche dei cittadini onesti e dei commercianti. Il sindaco in questi anni ha dimostrato di essere il padre padrone di Palazzo Barretta, lasciando poco spazio al confronto e al dialogo sia con i suoi collaboratori, sia con i suoi concittadini, avvalendosi di sola arroganza, insensibilità e superbia. Alla luce delle dimissioni dei consiglieri comunali e di fronte al silenzio sugli ultimi eventi apparsi sui quotidiani locali, chiediamo, nel rispetto della legalità tanto paventata, “Sindaco non è il caso di fare un passo indietro?”
“CHIAREZZA SULL’ASSUNZIONE CONTESTATA: E’ CIO’ CHE CHIEDE IL GRUPPO DI OPPOSIZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE “MATTINATA ALTERNATIVA” Ha colto nel segno il duro comunicato dell’associazione politico-culturale Mattinata Alternativa che ha chiesto chiarezza al sindaco Michele Bisceglia sul fatto del giorno (vedi assunzione sulla rotta Mattinata-Monte Sant’Angelo del cognato). Una vicenda che ha sollevato molte polemiche perché i due sindaci sono rispettivamente i responsabili provinciali e regionali di Avviso Pubblico, l’associazione che dal 1996 riunisce gli amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica. “Mattinata Alterativa” ha chiesto chiarezza sulla “… questione di cui tutti parlano e su cui l’amministrazione è stranamente silente dopo averci per anni abituati a comunicati stampa e proclami di tutti i generi. La legalità quella millantata, quella presunta, quella abusata si sta sgretolando – è l’affondo finale- sotto i colpi dell’onestà.”