L’ex vicesindaco, mister 563 preferenze nel 2020, spiega in un lungo post il perché dell’uscita dalla coalizione di governo (insieme a Maria Grazia Destino, 230 preferenze). Maggioranza numerica, non politica per il sindaco. Assise spaccata a metà. Un dato che consente tecnicamente il trascinamento della consiliatura fino al 2025
di Francesco TROTTA
Il giovane medico che nel 2020 sbancò la tornata elettorale raggranellando (si fa per dire) 563 preferenze (manco fosse un partito) e sbalordì tutti per quell’exploit di consensi (che consentì all’epoca all’attuale sindaco – 2.043 voti- di vincere la gara elettorale con la sfidante Lucia Battista ferma a 1.777 voti), dopo 4 anni non ha perso quel tratto saliente che fece la sua fortuna elettorale e lo differenzia da tutti gli altri giovani che si “improvvisano” politici vale a dire una certa innata timidezza, una solare gentilezza nonché una certa capacità di ascolto (che farà la sua fortuna in politica, statene certi). Aggiungeteci anche una certa dose di coraggio (o incoscienza?) e avrete Luigi Falcone, medico, 34 anni il prossimo 13 novembre (è del 1990), ex vice sindaco con un futuro assicurato in politica (anche da candidato sindaco?). In una Italia dove politici che si dimettono spontaneamente per nobili ragioni sono mosche bianche e manco col lanternino se ne trovano, questo giovane medico ha avuto invece il “coraggio” (o l’incoscienza? ripetiamo) di farlo addirittura da vice sindaco – cioè da una posizione di vertice – lasciando tutti a bocca aperta e nel contempo lanciando un messaggio di speranza per il futuro (e poi dicono che i giovani di oggi sono di un cinismo aberrante, soprattutto in politica… ci si sbaglia … non sempre è così!).
C’ENTRA LA TANTO DISCUSSA QUESTIONE DELLA ZTL TANTO “CARA” AL PD La rottura arriva da lontano. Era l’agosto del 2023 quando Falcone rimise le sue deleghe “nelle mani del sindaco in attesa di fare chiarezza sulla problematica e fiducioso che il buonsenso possa prevalere nel prendere la decisione non migliore ma la più condivisa possibile”. A quanto pare le cose sono andate diversamente se tredici mesi dopo lo stesso Falcone è costretto ad ammettere: “che …. questi elementi sono venuti a mancare sempre più nel corso di questo viaggio. Gradualmente abbiamo percepito un sentore di scollamento dai cittadini della maggioranza e del gruppo politico Noi:Comunità che, invece, avrebbe dovuto guidare l’azione amministrativa anche contestando i singoli provvedimenti e le decisioni assunte. Si è arrivati ad un momento di massima tensione quando, in seguito alle polemiche montanti sulla zona a traffico limitato, abbiamo fatto un passo indietro per una scelta che stava spaccando il Paese. Non eravamo gli unici all’interno di Noi:Comunità a chiedere un cambio di rotta sul tema.”
“NO AL PENSIERO UNICO” “Questa distanza col tessuto sociale e produttivo – spiega ancora Falcone- si è allargata a macchia d’olio non senza campanelli d’allarme. La mancanza di spirito critico, la scarsa propensione ad accogliere suggerimenti e la non accettazione di pareri discordanti dal pensiero unico hanno reso la nostra permanenza nel gruppo e nella Giunta Comunale impossibile. Nell’immaginario comune, difatti, il partito è percepito come il posto dove sono massime la discussione e il confronto e non come luogo di culto dove ascoltare la litania senza alcun contraddittorio. Presupposti tutti disattesi …. era un dovere morale di Noi:Comunità …. l’uscita dalla Giunta e dalla maggioranza.
“CI COLLOCHIAMO ALL’OPPOSIZIONE” “In politica non bisogna agire coi risentimenti ma con le idee. E da queste ripartiamo per portare il nostro contributo nel Paese e in Consiglio Comunale dove costituiremo un gruppo autonomo (io e Maria Grazia Destino ndg) che si collocherà all’opposizione, pur restando sempre e in maniera convinta dalla parte di Mattinata e dei cittadini specie quando ci sarà da difendere l’interesse comune.”
L’AFFONDO POLITICO RIVOLTO A SUOI EX ALLEATI “Seppur conservando la maggioranza in seno al Consiglio Comunale, l’analisi numerica mostra un governo cittadino minoritario e ciò dovrebbe indurre ad una riflessione profonda gli esponenti di Noi:Comunità. Il Paese necessita di fatti e concretezza e meno spot e campagna elettorale.”
L’APPELLO DELLA SEZIONE LOCALE DI FRATELLI D’ITALIA: “CREIAMO UN ALTERNATIVA PER MATTINATA” A certificare la precaria situazione politica in cui è piombato il sindaco della Farfalla Bianca è l’appello di FDI: “Il sindaco Bisceglia non ha più una maggioranza. e dovrebbe prenderne atto traendone le logiche e opportune conseguenze. Falcone e Destino proseguano il loro percorso politico in un progetto inclusivo e in sintonia con la comunità mattinatese. Essere “opposizione” o “minoranza” attiene alle categorie della politica. Essere l’alternativa è invece quello che effettivamente si può e si deve essere ogni giorno per una Comunità che ha bisogno di risposte e non di assistere alla gestione del potere”.