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San Marco muore, altri comuni corrono

Gentile Redazione, ho letto l’articolo riguardante il finanziamento di 4,8 milioni di euro concesso a San Giovanni Rotondo per un Palazzetto multimediale con piscina socio-sanitaria ed ho pensato ad un’altra iniziativa presa nel comune confinante, vale a dire l’apertura di un nuovo ostello per pellegrini in pieno centro storico lungo la Via Francigena.

Il centro abitato di San Marco, invece, è stato escluso dal percorso della Via Francigena, l’Istituto San Giuseppe in Corso Matteotti, che era stato proposto per ostello per pellegrini come a San Giovanni, è stato destinato per i “senza dimora” ed ora anche il Convento di Stignano, una delle più importanti tappe dei pellegrini che vanno a Monte Sant’Angelo, diventerà un centro per migranti.

Ho considerato poi che anche a San Marco sono arrivati molti soldi e che sono stati destinati soprattutto ad opere di manutenzione di scuole e addirittura alla costruzione di un nuovo asilo nido a Borgo Celano, dopo aver distrutto il Parco Avventura, dove già c’è una scuola materna abbandonata a sé stessa.

Senza andare a vedere quello che fanno anche altri comuni a noi vicini, già l’esempio di San Giovanni ti fa venire un senso di inferiorità.

Ho visto, poi, la registrazione dell’ultimo Consiglio Comunale su Stignano e quel senso di inferiorità è diventato sconforto e depressione, come è stato detto su questo sito in altri articoli a proposito dei giovani.

Infatti, ho ascoltato il rappresentante dei frati e quello delle cooperative, che gestiranno i fondi della Prefettura (il centro non è un’opera di carità ma un servizio statale gestito dalle cooperative dietro un giusto e legittimo compenso), e mi sono sentito offeso quando, con una retorica stucchevole sull’accoglienza, hanno detto che dobbiamo essere contenti perché così si potrà riparare il tetto della chiesa, visto che i sammarchesi non mettono mano al portafoglio, mentre gli acquisti per i migranti saranno fatti in paese.

Ma ci rendiamo conto: siamo costretti ad accettare l’elemosina delle cooperative aggiudicatarie di un appalto (che fanno il loro mestiere e che sicuramente saranno anche meritevoli per il loro impegno sociale) per sperare in una ripresa del nostro paese.

Infine, mi chiedo e chiedo agli interessati: dove sono tutti quelli che, nel nome di personaggi veramente illustri del nostro paese e della cultura, ci inondano di conferenze, presentazioni di libri, concorsi e premiazioni ogni giorno?

Possibile che si possa restare in silenzio quando in nome del rispetto di un regolamento viene impedito ad un artista internazionale di fare un murales, mentre per un gioiello storico e di arte come il Santuario di Stignano, non si rispetta la legge impedendo volutamente alla Soprintendenza, non di ostacolare l’iniziativa, ma di tutelare con misure di salvaguardia un bene sottoposto a vincolo?

Vi propongo anche un documentario fatto da non sammarchesi su Stignano (clicca qui) nella speranza che ci si renda conto di che tesori abbiamo.

Lettera firmata

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