Dopo il grido d’allarme lanciato dai sindaci del Gargano circa un anno fa sulla gestione scellerata del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, anche il mondo agricolo con tutte le associazioni di categoria si ribella alla Governance autoreferenziale degli attuali amministratori, invocando un intervento della Regione Puglia per porre fine a questa gestione che privilegia gli interessi del cerchio magico e dimentica gli interessi dei poveri contribuenti, i quali ogni anno versano milioni di euro di quote consortili senza ricevere alcun beneficio, in effetti negli ultimi due anni le quote sono aumentate di oltre il 20% ma del consorzio nel Gargano non vi è traccia.
A tutto ciò si aggiunge il provvedimento e le gravi motivazioni della Regione Puglia che nega il visto di legittimità alla delibera n° 477 del 17/12/2024 in quanto “il Consorzio in questione, nella definizione delle modalità di reclutamento del personale, non ha inteso adottare procedure ad evidenza pubblica ed il rispetto dei criteri di trasparenza, imparzialità ed efficienza insiti della procedura concorsuale”.
Quindi nonostante il monito dei sindaci, i richiami da parte della Regione Puglia e le denunce delle associazioni di categoria, una parte minoritaria del CDA del Consorzio prosegue imperterrita verso i propri obiettivi arrivando persino a nominare il vicepresidente dell’ente Michele Tabacco a Direttore Unico con un atto molto dubbio e carente.
Pertanto da vicepresidente in carica come per magia il dott. Tabacco diventa direttore e viene assunto “per chiamata” nel Consiglio di Amministrazione del 17/12/2024, nel quale erano presenti solo 4 membri su 9, a testimonianza della natura poco chiara dell’atto. Alla votazione erano presenti il presidente Palmieri ed i consiglieri Totaro e Coccia mentre la consigliera ultranovantenne Guerra era connessa online (?). I restanti 5 consiglieri hanno abbandonato la seduta per protesta.
Alla luce di tutto ciò, in piena sintonia con le associazioni di categoria agricole e con i continui richiami da parte della Regione, considerata la gestione discutibile e a tratti poco chiara, che non ha visto e non vede tuttora alcun coinvolgimento dei principali attori del territorio, chiediamo con fermezza di aprire una riflessione sull’attuale gestione e, di conseguenza, sulla opportunità o meno di mantenere in piedi un ente strumentale come il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, partendo subito dalle dimissioni dell’intero CDA e/o dal commissariamento dell’ente.