A raccontarlo a Sanmarcoinlamis.eu la stessa figlia della malcapitata.
La voce quasi tremolante per la paura di quanto successo che via via si fa sempre più vibrante per la rabbia di non averlo potuto evitare e soprattutto perché ad essere presa di mira è stata la propria madre ma – soprattutto – l’ennesima anziana indifesa che ha aperto la porta, come succede spesso, ai suoi stessi malfattori.
Il light motive delle telefonate che giungono in redazione sta ormai diventando un classico: figli, parenti, nipoti che ci confessano di truffe e raggiri in danno dei propri cari, per lo più soli ed inermi, per quella che ormai sta diventando sempre più una piaga sociale che sta investendo la nostra cittadina da svariati mesi, se non anni.
Telefonate che si chiudono quasi sempre con invettive verso istituzioni e forze dell’ordine ormai alle prese quotidianamente con questi misfatti ad opera di vigliacchi, e talvolta vigliacche, senza scrupoli né vergogna che adottano i metodi più disparati (ed in continua evoluzione) per rubare ed arraffare soldi, gioielli e beni preziosi ai malcapitati anziani della nostra città.
Questa volta – ci confessa la figlia della sventurata – lo hanno fatto col trucco della “distrazione” che consiste nel tenere impegnata la vittima al telefono mentre il complice, o la complice, ripulisce casa. Non si contano più invece le tradizionali truffe del nipote, figlio, parente in difficoltà o colpito da una fantomatica multa, dove a riscuotere poi sull’uscio di casa ci pensano i mariuoli a volte anche travestiti da forze dell’ordine.
Figlia dell’anziana, che dall’altra parte della cornetta, sottovoce, avanza anche un’ipotesi inquietante: se è vero infatti che i lestofanti di solito provengono da fuori regione, i basisti per lei potrebbero essere invece del posto a causa delle precise e dettagliate informazioni, corredate con tanto di nomi e cognomi, con le quali sono in grado di raggirare le vittime. C’è da riflettere!
Le raccomandazioni, specie per gli anziani, rimangono le stesse, ovvero quello di non aprire e non far entrare sconosciuti in casa e di allertare immediatamente i Carabinieri. Lo stesso vale per i vicini, solo pochi giorni fa a San Nicandro grazie ad una pronta segnalazione proprio di una vicina, è stato evitato il peggio con l’arresto in flagranza della responsabile.
Glielo avrete ripetuto 100 volte ai vostri cari, fatelo ancora una volta, potreste salvarli da questi sciacalli! Appello accorato esteso anche ad istituzioni, forze dell’ordine e Magistratura affinché tutti insieme si possa porre fine a questo cancro che sta violando sempre più l’intimità delle nostre comunità.