San Marco in Lamis, numerosa e sentita partecipazione per il 49esimo della Nascita al Cielo del Servo di Dio Mons. Matteo Nardella
Numerosa e sentita la partecipazione di coloro che hanno assistito alle celebrazioni nella Chiesa di S. Bernardino, sapientemente e scrupolosamente guidate dal parroco don Matteo Ferro, per ricordare il 49esimo anniversario della nascita a cielo del Servo di Dio Mons. Matteo Nardella, trasmesse anche via social.
La solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vicario generale dell’Arcidiocesi di Foggia – Bovino, mons. Filippo Tardio, cui hanno preso parte le Confraternite di San Marco e i vari gruppi parrocchiali ha aperto gli eventi in programma. Nel corso dell’omelia il prelato preannunciando quello che era il tema del seguente incontro-testimonianza, dopo aver sottolineato che don Matteo è stato prima un uomo e poi un sacerdote di speranza ha voluto riportare anche episodi di vita dallo stesso condivisi con il Servo di Dio in cui si è manifestata la speranza.
L’incontro – testimonianza dal titolo: “Mons. Matteo Nardella, uomo e sacerdote di speranza” è stato moderato con professionalità e con dovizia di particolari dal giornalista, dott. Felice La Riccia, il quale nella sua premessa ha richiamato brevemente gli scritti del Servo di Dio e poi ha abilmente cucito le testimonianze rese dal sig. Michele Lombardi, dal dott. Luigi La Riccia e da don Antonio Villani.
Le testimonianze sono state ascoltate da un pubblico numeroso ed attento che ne ha apprezzato l’autenticità delle stesse condividendo l’emozione che traspariva dalla voce e dal cuore dei relatori.
Particolarmente significativo è stato anche l’intervento del sindaco, dott. Michele Merla, il quale dopo aver presentato i saluti istituzionali non ha potuto non ricordare alcuni episodi in cui ha avuto il privilegio di essere avvicinato dal Servo di Dio.
Puntuali e precise sono state le conclusioni che il moderatore, dott. Felice La Riccia, ha esposto al termine dell’incontro, richiamando il contenuto di una lettera che Mons. Paolo Carta nel febbraio del 1977 indirizzava al fratello del Servo di Dio e nella quale testualmente così descriveva don Matteo Nardella: “Tutta la vita di Don Matteo è stata animata, vivificata e soprannaturalmente valorizzata dall’Amore: amicizia intima con Gesù – carità pastorale verso le anime a lui affidate – bontà e dolcezza verso tutti. A lui possiamo applicare l’attestazione che leggiamo nella Sacra Scrittura, nella Lettera agli Ebrei 11.4: “Benché morto, parla ancora”. Attraverso queste preziose testimonianze, Don Matteo parla ancora con l’eloquenza del suo luminoso esempio e delle sue parole di fede. Parla ai laici e ai Sacerdoti. E anche ai Vescovi. E tra questi mi onoro di essere anch’io”.
Di seguito alcuni contributi foto/video dell’evento a cura di Gabriele Soccio di San Marco in Lamis Foto