San Giovanni Rotondo: crisi a Palazzo San Francesco, Barbano perde pezzi

Barbano perde pezzi, in tre all’opposizione. La maggioranza (fallita) si assottiglia, la crisi è conclamata, tutti riconoscono il fallimento della compagine votata appena nove mesi fa dagli elettori (soprattutto di centrodestra al ballottaggio). Si attendono le dimissioni del sindaco o per un eventuale ritorno alle urne o per il proseguo con una nuova maggioranza (c’è da salvare l’anno giubilare).

di Francesco TROTTA

Si rinverdisce nella città di san Pio il tradizionale appellativo di “città brucia sindaci”: ad appena nove mesi dalla tornata elettorale del giugno scorso -quando gli elettori (soprattutto quelli di centro destra) al ballottaggio votarono in massa per il sindaco di Conte Filippo Barbano, contro Crisetti – la “favola” è già bella e finita nonché sepolta. Fallita sotto il peso di incongruenze, ingenuità, punte di arroganza, infantilismo politico, diversità politica ma soprattutto schiacciata da una dimostrata quanto nefasta inadeguatezza di fondo nell’amministrare la res publica, la compagine “insalata” (composizione variopinta che va dai grillini ad ex di Forza Italia a Rifondazione comunista) è scivolata sulla classica buccia di banana ovvero un episodio di inaccettabile violenza di qualche giorno fa che ha visto coinvolti due esponenti politici durante una riunione di coalizione. Il quale ha costituito, di fatto, la classica goccia che ha fatto traboccare, come suol dirsi, il vaso (in verità già colmo), portando così la crisi ad un punto di non ritorno.

IN…FORMAZIONE PASSA ALL’OPPOSIZIONE. CAMBIA “LA GEOGRAFIA” IN CONSIGLIO COMUNALE | E’ di queste ore la ufficializzazione del passaggio dalla maggioranza all’opposizione di tre membri della compagine civica “In…Formazione”. Un atto politico che muta i rapporti di forza in seno al consiglio comunale poiché la maggioranza scende da 10 componenti a sette e viceversa la opposizione si ingrossa da sei a nove. Stante così le cose sarà possibile – per il sindaco- assicurare l’attività amministrativa solo con sedute di consiglio comunale in seconda convocazione (in prima ce ne vogliono come minimo nove). Una eventualità questa che, come è facile intuire, pone Barbano in una condizione di estrema e profonda difficoltà e debolezza.    

BARBANO ALLA RICERCA DI NUOVI “VOLENTEROSI” PER TENTARE L’IMPOSSIBILE OVVERO PORTARE A TERMINE LA CONSILIATURA | Il sindaco Barbano (di cui sono attese le formali dimissioni sia per un eventuale ritorno alle urne sia per il proseguo della consiliatura con una nuova maggioranza, visto che c’è da salvare l’anno Giubilare) ha incontrato i tre membri del centrodestra in opposizione in assise (Floriana Natale, Mimmo Longo e Mimmo Gemma) per esplorare la loro eventuale disponibilità a supportare un nuovo esecutivo di governo cittadino. La strada è stretta, ma le circostanze (vedi Giubileo appunto) impongono il tentativo nell’ottica del primo cittadino (la regola aurea in democrazia invece è che ci si dimette e si ridà la parola al popolo elettore, ma tant’è…). Si vocifera che sul piatto abbia messo la presidenza del consiglio comunale (la cui sostituzione è difficile però da attuare) e un assessorato. Il centrodestra avrebbe preso tempo: né un sì né un no. La situazione è in sostanza fluida. E tale resta. E’ indubbio che la questione dell’anno giubilare in corso avrà un peso rilevante e determinante nella dinamica della crisi in atto, andando a influenzare decisioni e comportamenti del centrodestra. Ma è tutto da vedere. In ogni caso l’appello ad un forte senso di responsabilità richiesto dalla delicatezza del momento giocherà un ruolo determinante nell’epilogo, si spera, della crisi. Sono attesi sviluppi importanti nelle prossime ore.        

LA DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE MIMMO LONGO | “La situazione amministrativa del nostro comune ha raggiunto un punto critico. La crisi che stiamo vivendo richiede un’attenzione immediata e un intervento deciso per riportare l’ordine all’interno dell’amministrazione. È fondamentale che si affrontino con serietà le problematiche attuali, e mi preme sottolineare che le eventuali dimissioni del sindaco potrebbero essere un passo necessario per garantire un cambio di rotta e per ristabilire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. L’amministrazione deve dimostrare di avere la volontà e la capacità di affrontare le sfide che ci attendono. Solo attraverso un’azione chiara e determinata si può rimettere in ordine la nostra comunità e garantire che i principi di organizzazione, programmazione e trasparenza siano rispettati. Inoltre, desidero chiarire una questione personale che mi sta molto a cuore: nessuno deve permettersi di utilizzare il mio nome per fini personali o politici. Le dichiarazioni che riguardano la mia posizione come consigliere comunale le faccio io e solo io. Non tollererò che altri parlino a nome mio o strumentalizzino le mie parole per scopi diversi da quelli che intendo perseguire. La mia voce è al servizio della comunità e della verità, e intendo utilizzarla per rappresentare al meglio gli interessi dei cittadini di San Giovanni Rotondo.”

SEDUTA DELL’ASSISE DESERTA E AGGIORNATA A LUNEDI’ | La seduta del consiglio comunale di giovedì 3 aprile è andata deserta (per la serie: la crisi continua…) per mancanza del numero legale e la stessa è stata riconvocata per lunedì 7 aprile stessa ora (ore 18). 

CONCLUSIONI | La situazione è tragica ma…non seria. C’è una crisi in atto, c’è un sindaco che ha dichiarato politicamente fallita la compagine con la quale si è presentato, incassandone il voto, agli elettori appena nove mesi fa. Ma manca ancora il successivo passo, conseguenziale tra l’altro, ovvero le sue dimissioni formali. Anzi …. La coalizione è stata dichiarata fallita, ma il capo resta in carica. Un paradosso. E in tale veste addirittura va a caccia di “volenterosi” per proseguire la propria avventura, organizzando incontri esplorativi con esponenti dell’opposizione. Per qualcuno tutto questo è “la politica nuova ….”… vabbè… (“Ciao core …. dicono a Roma”).  

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