Un libro, una storia: “Il sangue dei vinti”
di Mario Ciro CIAVARELLA AURELIO
Ma come fa l’umanità a sbagliare sempre? Lo fa apposta! Potrebbe essere l’unica risposta ad una domanda così complessa: perché l’umanità sbaglia sempre o spesso. E come si fa a fare una recensione che parli di un libro dove la morte è sovrana? La morte di tutti, fisica e morale. Una morte che molti italiani hanno subito prima (con il fascismo), durante (la guerra) e dopo (con l’antifascismo) la seconda guerra mondiale.
Quando c’è la resa dei conti, tra vincitori e vinti. Quando i vinti, una volta erano i vincitori, e dopo divennero gli sconfitti. Ma come si fa a parlare di chi ha torto e chi ha ragione, quando la mente umana scaturisce azioni e vendette per sugellare quella che secondo lei è la cosa più giusta da fare? Come si fa?
Come si fa a non farsi influenzare dalla “folla”, quella che non pensa. Già tre persone potremmo definirla “folla”: un insieme di uomini e idee spesso contrastanti ma che poi una prevale sull’altra e parte l’azione, che deve chiudere il cerchio di un discorso iniziato poco prima. La folla e la follia umane, che non hanno eguali nel resto del creato.
Azioni spesso determinate come reazioni a torti subiti, indotti da gente che a sua volta era stata costretta ad agire in un certo modo, ingiusto. Uomini contro. Idee contro. Guerre che non hanno vincitori, alla fine. Ma solo distruzione e annientamento di menti che se fossero ancora in vita avrebbero potuto migliorare il corso della Storia. Come si fa?
I vincitori: l’Italia liberata dopo la seconda guerra mondiale. I vinti: i fascisti, o quello che rimase dopo la guerra. Sangue che è corso per anni, anche dopo il 25 aprile del 1945, a Liberazione ormai compiuta. Qualcosa di tutto ciò ci è stato raccontato dallo scrittore e giornalista Giampaolo Pansa morto pochi giorni fa, nel libro “Il sangue dei vinti” (2003), il saggio è incentrato soprattutto sul fatto che tra i giustiziati vi furono non solo fascisti dichiarati, ma anche migliaia di persone che pur se legate al fascismo non avevano compiuto personalmente atti criminosi. Come mogli, fidanzate e figli dei fascisti giustiziati.
Nel libro vengono narrati nei dettagli, drammi vissuti da persone che oggi definiremmo gente comune. Le tragedie di famiglie anche solo sospettate di essere fasciste, videro i propri figli scomparire e le proprie figlie subire stupri ed oltraggi. Come si fa a dire se tutto ciò sia giusto o meno? Chi lo può dire? La ragione direbbe no, è ingiusto!! Ma il mistero come spesso accade, quando l’uomo è protagonista su questo pianeta, è racchiuso nella nostra mente!!
Tutto il mistero dell’uomo è tutto lì dentro, in pochi centimetri quadrati, è racchiuso un enorme punto interrogativo che nessuno riesce a farlo diventare esclamativo! Non andiamo ad esaminare i nomi e le date che vengono riportate dallo scrittore Pansa, che comunque si è documentato non poco per poter pubblicare un libro del genere, dove le lettere sono intrise di sangue, il nero delle lettere sembra di un rosso vivo.
Non voglio fare un elenco di vittime e carnefici, non servirebbe: i carnefici se fossero ancora in vita direbbero che sono tutte fesserie; le vittime sono morte, e su questo dubbi non ce ne sono!! Gli uomini spesso brandiscono bandiere, di colori diversi, per contraddistinguersi dal nemico. Abbiamo sempre un nemico, non solo durante una guerra, ma anche in periodi di pace. La bandiera che rimane issata è quella che ha ragione!!
Avere ragione!! Alla fine di ogni discussione si va sempre a finire lì: avere ragione! Fermiamoci qui, ancora qualche imbecille che non capisce niente pensi che abbia ragione io!!!