Parco dei Dinosauri, acqua e luce non pagati: il Comune batte cassa. Si va in tribunale

9mila e 200 euro di consumi elettrici e idrici utilizzati e non pagati prima di volturare le utenze. Per questo il Comune di San Marco in Lamis ha inviato una ingiunzione di pagamento al Parco paleontologico dei Dinosauri di Borgo Celano che a sua volta ha risposto presentando ricorso. Adesso la faccenda – presa di petto dal ragioniere capo – sarà discussa nelle aule del Tribunale di Foggia. È quanto si apprende da una deliberazione della Giunta Comunale, con la quale si autorizza il sindaco Michele Merla a resistere al niet dei gestori del Parco.

La questione però, fanno sapere da Borgo Celano, non riguarderebbe la Green Solution, società che attualmente ha in carico la conduzione provvisoria del Parco (dal 31 marzo 2019), la quale dal suo ingresso “ha provveduto a intestarsi regolarmente le utenze e a pagare anticipatamente il canone dovuto”.

«Ciò dimostra che il Comune ha fatto e continua a fare tutto quello che la legge impone per recuperare il suo credito», ha tenuto a dire il primo cittadino in riferimento anche a notizie di stampa, circa presunti favoritismi operati nei confronti dei responsabili del “giurassico” situato a pochi chilometri da San Marco in Lamis.

Sul Parco dei Dinosauri, inoltre, pendono ancora senza risposta diverse interrogazioni delle forze di minoranza che, in maniera articolata, pare abbiano chiesto conto della sua gestione (l’obiettivo è verificare che non ci sia stato danno erariale), passata durante la Giunta Merla sotto la guida del Parco Nazionale del Gargano.

Gestione ceduta e regolata da un’apposita convenzione che adesso Merla vuole semplificare e rivedere al più presto: «Il ricavo derivante dalla vendita dei biglietti attualmente viene diviso in parti percentuali tra Parco del Gargano e Comune. È invece nostra intenzione richiedere una quota fissa annuale».

Per Gian Piero Villani, tirato direttamente in ballo da Palazzo Badiale in quanto presidente del disciolto Gruppo Speleologico Montenero, l’associazione che prima della Green Solution deteneva la gestione del Parco, «l’intimazione di pagamento riguarda l’anno 2014, periodo in cui il Parco dei Dinosauri era chiuso per i noti lavori di ampliamento. Pertanto, le somme che il Comune adesso pretende dovevano essere chieste e pagate dalla ditta che in quel periodo ha eseguito i lavori e non dal G.S.M. che, di fatto, ha sempre ottemperato al pagamento di acqua e luce».

Intanto l’ente di Monte Sant’Angelo, guidato dal professore universitario Pasquale Pazienza, a breve dovrebbe emanare un bando di gara per l’affidamento della struttura consegnata all’epoca nelle mani del G.S.M. (in maniera diretta) dall’allora presidente del Parco del Gargano, Giandiego Gatta. E questo per scongiurarne l’abbandono dopo ben due gare andate deserte.

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