Forse cancellata per sempre la Festa degli emigrati, a Rignano Garganico
di Antonio Del Vecchio
C’era una volta la Festa degli emigranti, a Rignano Garganico. Da qualche tempo non più, a parte la pandemia, ma per una sorta di assuefazione comune che manda in soffitta questo ed altri importanti eventi – ricordi. L’iniziativa era intitolata “Rignanesi nel mondo”
” ed era inserita a pieno titolo nel cartellone del “Rignano Estate”.
La stessa sembra ormai morta e sepolta sin dal 2011 e letteralmente ignorata non solo dalle associazioni di punta, ma anche dal calendario comunale del “Rignanestate”, nonostante, ieri, ne fosse il fiore all’occhiello con la partecipazione – coinvolgimento costante del Presidente del Parco Nazionale e del suo collega all’ex-Comunità Montana, nonché dei massimi rappresentanti della Provincia e della Regione (Elena Gentile era di casa). Come pure non mancavano scrittori e uomini di cultura (Sergio D’Amaro, Giovanni Scarale, ecc.), autorevoli personaggi (il compianto don Mario Parracino, il Prefetto Luigi La Sala, ecc.) e i giornalisti delle più importanti testate pugliesi (Rai 3, Telenorba, ecc.).
Tant’è che la manifestazione in parola, denominata come accennato “Rignanesi nel Mondo”, era assai appetita ed invidiata dai vari centri del Gargano e della piana, compresi quelli dei Monti Dauni, dove la tradizione emigratoria è più antica e radicata (Sant’Agata di Puglia, Roseto, ecc.). Lo era soprattutto per le “novità” presentate di volta in volta dagli organizzatori e dall’insuperabile animatore del Circolo Culturale “Giulio Ricci”. Il disinteresse – cancellazione coincise, appunto, con la partenza del suo Presidente per altri lidi ed attività di studio prima e professionali dopo.
Ciò che stupisce, comunque, che nel frattempo a nessuno è saltato in mente di raccogliere il testimone, né alcuno degli Enti soprannominati abbia mosso un dito per il ripristino di questa importante celebrazione, nata appunto per valorizzare il sacrificio dei nostri emigranti e commemorare i personaggi di ieri e di oggi, che hanno reso grande il nostro paesino in terra straniera o nel resto dello Stivale. Il riferimento è a: Giuseppe Montesano, il “questore” che ispirò la Donna della Domenica di Fruttero e Lucentini e l’omonimo film; Donato Coco, affermato designer automobilistico di levatura mondiale con i suoi modelli targati Citroen, Ferrari, Lotus; do Angelo Gentile, educatore sommo di seconda generazione del movimento Salesiano mondiale, ecc.
Secondo i bene informati, di questa festa – ricordo, la Rignano che è rimasta non può né deve farne a meno, in quanto paese di emigrazione per antonomasia, non solo di ieri, quando il fenomeno negli anni ’60 assunse la dimensione di massa, specie quello diretto in Nord Italia, Germania ed altri Paesi europei. Da qui lo studio e la pubblicazione di alcuni libri (vedi elenco in calce), di cui chi scrive è autore e coautore. Gli stessi suscitarono l’interesse e l’esempio in tantissime nostre realtà, compresa Rignano Garganico, battezzata dal compianto Matteo Fusilli “il più piccolo Comune del Parco Nazionale del Gargano”, dove la passione per l’emigrazione, come si è detto, attecchì e perdurò per parecchi anni. Ed ora non si attende altro che il ripristino immediato dell’evento.
Al riguardo l’assessore Giosuè Del Vecchio, non appena se ne é reso conto, riconoscendo vistosa lacuna in parola, ha dato la sua piena disponibilità al ripristino immediato, a pandemia finita o almeno ridotta a partire da quest’anno, dichiarando all’uopo: “ Mi prometto di sollecitare le associazione a prendersi in carico il testimone, assicurando da subito il nostro pieno appoggio e patrocinio comunale all’evento commemorativo del sacrificio e del talento dei nostri emigrati”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, si stanno muovendo anche tutti gli altri amministratori, a cominciare dal sindaco Luigi Di Fiore, e dalla vice Viviana Saponiere, per far rinascere Rignano G. In particolare, abbellendo il centro storico e dotandolo di targhe destinate ad indicare le abitazioni dove sono nati gli uomini e personaggi illustri del nostro passato, così come si è fatto per Padre Antonio Maria Fania, intellettuale di fama in Roma ai tempi di Pio IX e poi venerato vescovo di Potenza.
Intanto, procedono a ritmo serrato i lavori in corso nelle vicinanze: Corso Roma, Palestra, Via Dante Alighieri, la Ripa, ecc., dotando gli stessi di infrastrutture indispensabili e all’avanguardia, a cominciare dalla rete della fibra ottica. Buon lavoro, Rignano!
N.B. Ecco i volumi editi e finanziati dalla Regione Puglia sul tema dell’Emigrazione, di cui è autore o coautore chi scrive: E così ho lasciato la mia terra/ Voci, volti e ricordi degli emigrati di San Marco in Lamis e di Rignano Garganico (2001); E così ho lasciato la mia terra/ Voci, volti e ricordi degli emigrati di San Marco in Lamis, Rignano Garganico e San Giovanni R. (2006); Dal paese al mondo/ Storie di vita di emigrati di Rignano Garganico (2006); Italy Italien Italie Italia/L’emigrazione dalla Capitanata tra il secondo dopoguerra e gli anni’70 (2007).