«Quando fummo RE!», da Guido Del Buono un lungo applauso a Tonino Cera

Riceviamo e pubblichiamo

Carissimo direttore, ogni giorno guardo il vostro sito e cerco di tenermi informato riguardo il mio paese d’origine.

Oggi ho visto la locandina del nuovo libro di Tonino Cera e devo confessare un’emozione non facile da descrivere.

Ho ammirato la foto piena di volti che conosco benissimo. La mia storia calcistica ha incrociato tutti quelli che sono i soggetti della foto.

Quando sono arrivato a San Marco, da Troia, ho chiesto di poter giocare a pallone, sport di famiglia. Ho trascorso anni in cui ho imparato moltissimo da ognuno di loro.

Dall’intelligenza, non solo calcistica di Tonino Cera; dalla tecnica sopraffina di Gigino Pignatelli; dalle movenze “brasiliane” di Nicola Perilli; dalla forza di volontà di Paolino De Giovanni; dalla capacità fisica di Tonino Giuliani; dalla furbizia da area di rigore di Nicola Lombardi e Angelo Cera; dalla scaltrezza mentale di Giuseppe Contessa; dall’inesauribile Emanuele D’amore; dalla capacità di capire il gioco di Bonfitto e Gorgoglione. E per finire in bellezza, l’uomo che sembrava nato in porta, Michele Luciani.

Non è retorica né piaggeria, ma forse un po’ di nostalgia.

Le strade di ognuno di noi sono caratterizzate da mondi ed attività diverse.

Spesso vengo a San Marco, pandemia permettendo, ed ogni volta è emozionante incontrare tutti quei volti un po’ invecchiati. In me, però, c’è sempre la certezza di aver ricevuto tanto come sportivo quanto come uomo.

Non ho ancora letto il libro. Ma un lungo applauso a Tonino, formidabile narratore che al passato dà la giusta dose di conoscenze per entrare nel futuro.

Guido Del Buono

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