Nel nome di Palma di Cesnola l’inaugurazione del Museo Paleolitico di Paglicci, a Rignano Garganico
di Antonio Del Vecchio
Si tinge di suspense l’imminente apertura del Museo Paleolitico di Grotta Paglicci, a Rignano Garganico.
Come noto, la stessa, prevista il 9 Luglio prossimo, alle ore 10,30, coincide esattamente col giorno e forse anche con l’ora della morte di Arturo Palma di Cesnola, trentennale direttore degli scavi dell’omonimo sito, nonché cittadino onorario della cittadina. Si tratta di una pura e casuale coincidenza, decisa su due piedi dagli organizzatori, ormai stanchi di aspettare un evento ritardato a dismisura, ora per un motivo ora per un altro, non escluso il Covid, che ha bloccato del tutto, per circa due anni, ogni attività sul campo non solo in Puglia, ma nell’intero Stivale.
Pertanto, nessuno ha badato alla data, ma all’obiettivo da raggiungere, in specie l’Amministrazione Comunale (diretta dal sindaco Luigi Di Fiore, coadiuvato dal consigliere delegato al ramo Viviana Saponiere, avvocata), impegnata notte e giorno a seguire i poderosi lavori di abbellimento della ridente cittadina, in termini di infrastrutture varie (rete idrica, elettrica, fibra ottica e pavimentazione radicale delle strade interne). E questo non a torto, particolarmente nel ridente borgo antico di origine e fattura medievale. E per di più dominante con la sua Ripa panoramica sulla piana (Tavoliere) sottostante, considerata la seconda più estesa d’Italia, dopo la Pianura Padana.
Qualcuno pensa che ad influenzare le menti degli organizzatori nella scelta della data possa essere stato dall’Alto lo stesso “Professore”, studioso e scopritore degli innumerevoli reperti emersi nel corso degli anni, riguardanti la vita primitiva dell’homo sapiens, la sua arte, gli animali cacciati e la natura e trasformazione dei luoghi. E questo similmente a quando si sogna un morto qualsiasi che esprime e ci trasmette un desiderio che noi crediamo suo, ma che è , invece, il nostro. Da qui l’interpretazione corrente di personalizzare il massimo possibile l’evento odierno con il ricordo dello scopritore e possibilmente con qualche straordinaria dedica al suo nome e memoria, come una sala della struttura o altra forma commemorativa.
Tanto per trasmettere alle nuove generazioni il bagaglio delle sue approfondite conoscenze, di cui si è scritto più volte e lui stesso ha fatto con la sua vasta bibliografia scientifica ed anche letteraria. Non a caso, il suo ultimo libro “Giornale di scavo” a cura di chi scrive e del figlio Angelo, ispirato a Grotta Paglicci e ai personaggi grandi o umili che vi hanno girato attorno, sarà presentato durante Archeology day di cui si darà notizia più avanti, il 13 agosto, forse nel Cortile di Palazzo Baronale o in quello attiguo della restauranda e storica Palestra Comunale.
All’inaugurazione del 9 luglio, oltre alle autorità provenienti da ogni dove, ci saranno Anna Maria Tunzi, progettista del Museo e funzionaria della Soprintendenza di Puglia e Stefano Del Pozzo, architetto e direttore dei lavori di allestimento, nonché i rappresentanti delle associazioni locali abilitate e non, nonché gli invitati di ogni settore.
Arturo Palma di Cesnola, classe 1928, direttore degli scavi di Paglicci dal 1971 al 2004, è nativo di Firenze, dove sin dall’inizio del secolo si erano trasferiti alcuni dei suoi avi di Cesnola, conti di Rivarolo Canavese(Piemonte). La madre Lucia De Nicastri, baronessa, era di Lucera. Nel Capoluogo fiorentino egli ha vissuto i suoi ultimi anni di pensionamento dalla Università di Siena, dove era titolare di cattedra e dipartimento fino al 2004, dimorando nella sua casa di Via Mattonaia (centro storico fiorentino) sino al 9 Luglio, appunto, di due anni fa con la moglie, Marina Imperiale, patrizia genovese dei Sant’Angelo dei Lombardi , scomparsa pochi mesi prima.
N.B. L’architetto Del Pozzo e il consigliere comunale delegato, Viviana Saponiere, durante i lavori di allestimento del Museo