Mattinata, 51 anni fa il clamoroso furto del quadro della Madonna della Luce

Da allora mai più ritrovato

di Francesco Trotta

E’ passato più di mezzo secolo, ma il ricordo è ancora vivo e la ferita sanguina ancora tra i parrocchiani di Santa Maria della Luce. Oggi ricorre l’anniversario numero 51. 51 anni di incessanti preghiere elevate al Cielo per invocare il ritorno dell’amato quadro (originale) della Madonna della Luce (quello portato oggi in processione durante la festa patronale è una mirabile copia su legno fatta dalla famosa stamperia Alinari di Firenze) alla chiesa abbaziale omonima. Ma invano. Laddove fu trafugata in una notte buia e tempestosa (pioveva a dirotto) da ladri rimasti finora ignoti. Era la notte tra il 28 e il 29 marzo 1971. Giusto 51 anni fa.

Al mattino presto l’allora sagrestano scoprì il furto e pallido come un cencio svegliò l’intero paese che appurò, suo malgrado, di aver perso l’innocenza. Nulla fu più come prima. Mattinata sperimentò una amarezza mai provata prima, forse solo ai tempi del terribile terremoto del 10 agosto 1893. Uno choc devastante, ancora oggi insuperato. Quella mattina, allo scopo di far rendere conto dell’inaccettabile profanazione compiuta da ladri senza scrupoli, le scolaresche furono portate in chiesa, sul luogo del misfatto, dopo aver percorso i 200 metri che separano il plesso scolastico dall’edificio religioso. Si ritrovarono dinanzi ad un disordine indescrivibile, soprattutto in canonica: cassetti aperti e rovistati, il cui contenuto sparso alla rinfusa sul pavimento dove giacevano abiti talari e ogni altro tipo di indumento sacro.

Netta la percezione della totale mancanza di rispetto per la sacralità del luogo da parte dei banditi. Come netta anche la sensazione di “intimità violata” della Casa di Dio. Poi a dare contezza della tragedia in atto il vuoto in alto sopra l’altare centrale, dove fino alla sera prima svettava il quadro della Madonna di scuola napoletana del XVII sec. attribuibile a qualche allievo di Luca Giordano, appartenuto probabilmente ai Baroni Gambadoro, nobile famiglia montanara. Da allora mai più ritrovato. Nessun sviluppo sul piano delle indagini nemmeno dopo l’inserimento nel 2012 nella moderna banca dati dei Beni culturali illecitamente sottratti del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico/Culturale e in quella dell’Interpol.

Addirittura il 9 gennaio 2021 anche la nota trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?” se ne occupò. “Il quadro, un olio su tela che misura un metro di larghezza per 70 cm. di altezza, è stato rubato nel marzo del 1971. Lo riconoscete? Lo avete visto da qualche parte? Chiunque abbia delle informazioni utili per il ritrovamento può contattare i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bari al numero 080-5213038 oppure contattare la redazione” esortò nell’occasione una prodiga Federica Sciarelli, la conduttrice. Niente di niente. Ma a Mattinata non si demorde: la speranza è riposta in qualche colpo di fortuna. Qualche giorno fa il quadro è stato segnalato tra i beni pubblicati nel bollettino pubblicato dai Carabinieri “Arte in Ostaggio”. Per concludere una piccola chicca finale: la copia fu resa possibile grazie all’esistenza di dettagliate foto del quadro scattate –per fortuna prima del furto – dall’allora vice parroco don Francesco La Torre, il quale avendo l’hobby della fotografia, si esercitò assai riprendendo il quadro da più angolazioni. Per qualcuno fu un atto della Provvidenza.

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