Legambiente Puglia, San Marco in Lamis tra i “Comuni NON Ricicloni”

Sono otto i Comuni pugliesi cosiddetti ‘rifiuti free’, perché hanno raggiunto l’obiettivo minimo di raccolta differenziata al 65% e una produzione procapite di rifiuti indifferenziato inferiore ai 75 kg per abitante all’anno.

Si tratta di Volturino (76,6%), Roseto Valfortore (76%) e Ascoli Satriano (74%), in provincia di Foggia; Bitritto (81,6%), in provincia di Bari; Laterza (83,7%), Mottola (83,7%), Montemesola (82,4%) e Monteparano (79,8%), in provincia di Taranto.

Il dato emerge dal dossier Comuni Ricicloni Puglia, presentato in occasione della terza edizione dell’Ecoforum Puglia dal titolo Economia circolare-lavori in corso, organizzato a Bari da Legambiente, con il patrocinio dell’assessorato all’Ambiente della Regione Puglia e con la collaborazione di Acquedotto pugliese.

Bollino rosso, secondo il report, per San Marco in Lamis che viene collocato tra i “Comuni NON Ricicloni” in quanto al di sotto del 65% di Raccolta Differenziata. Nel 2022 il centro garganico fa registrare solo (ma non è una novità) il 30,3% di RD (-6,4% rispetto al 2021). Buon risultato, invece, per la vicina San Giovanni Rotondo (70,3%) e Rignano Garganico (67,8%).

“L’economia circolare – spiega Daniela Salzedo, direttrice di Legambiente Pugliaha bisogno della diffusione della raccolta differenziata domiciliare in tutti comuni, della tariffazione puntuale per premiare le utenze più virtuose, di maggiore attenzione sulla qualità per facilitare il riciclo successivo e di una impiantistica regionale valida e diffusa su tutto il territorio regionale. Fino ad oggi, purtroppo, le sindromi NIMTO degli eletti (non durante il mio mandato elettorale) e NIMBY dei cittadini (non nel mio giardino) hanno troppe volte condizionato le scelte delle amministrazioni facendo diventare una impresa titanica anche la creazione di un centro comunale di raccolta. Dobbiamo superare una volta per tutte questi pregiudizi per realizzare anche in Puglia gli impianti industriali dell’economia circolare, a partire dai digestori anaerobici per produrre compost e biometano”. (foto archivio)

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